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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Biodigestore, appello dei comitati al sindaco: "non c'è più tempo"

L’impianto di Frosinone da 50 mila tonnellate l’anno è destinato alla produzione di biometano ed ammendante compostato misto, tratta frazioni organiche da raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani

NO Biodigestore Frosinone: Sindaco, non c’è più tempo

Il tema del Biodigestore di Frosinone dopo essere entrato nella campagna elettorale per le amministrative entra anche in quella delle politiche. I partiti e le forze politiche impegnate nella campagna elettorale delle elezioni amministrative dello scorso giugno hanno dichiarato, trasversalmente, la loro contrarietà al biodigestore anaerobico di Frosinone per i potenziali rischi per la salute pubblica a causa del notevole impatto ambientale e per gli effetti economici nefasti, soprattutto per i residenti di Corso Lazio. Il sindaco Mastrangeli aveva dichiarato, invece, di essere a favore ma solo  se sarà al servizio del solo capoluogo.

La nota del comitato

"Questo Comitato, che fin dall’inizio ha seguito l’iter regionale per il rilascio dell’autorizzazione, ha contestato le numerose carenze istruttorie che potrebbero invalidare il procedimento.  Dov’è ora la politica? Le urne sono chiuse e ci domandiamo se le forze politiche e sociali del territorio intendano intraprendere la battaglia per contrastare la sua autorizzazione, dubbio legittimo e avvalorato dal silenzio assoluto intorno a questo disastroso impianto.

Il 2 luglio, all’indomani del voto e dell’insediamento dei nuovi Consiglieri comunali, abbiamo rivolto un appello innanzitutto al neo eletto Sindaco, dott. Riccardo Mastrangeli, sollecitandolo ad arrivare alla Conferenza di servizi (la seconda parte della terza riunione) con un inoppugnabile parere sanitario, che rilevi il possibile pericolo o danno alla salute pubblica, quale interesse sensibile da tutelare. 

A tal fine il Sindaco deve presentare preventivamente - si legge in una nota a firma dela Comitato No Biodigestori Frosinone - Valle del Sacco; Associazione Frosinone Bella e Brutta - ODV; Salviamo il paesaggio Frosinone; Comitato Residenti Colleferro; Cittadini della Valle del Sacco Sgurgola-Anagni; Cittadini Attivi Vari - il parere nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA) e fare in modo che esso sia “aggravato”, così da evitare che la Regione possa valutarlo non sufficientemente motivato (vedi il caso Anagni).

Il parere, che si sostanzia necessariamente in una valutazione sulla rilevanza sanitaria delle emissioni del biodigestore e del processo industriale (traffico, inquinamento aria, smaltimento rifiuti e digestato, silos gas, caldaia gasolio), sullo stato sanitario della popolazione residente, sul contesto urbanistico e sui connessi rischi di incidente rilevante, deve altresì tenere conto di tutti i rapporti, piani e documenti territoriali pertinenti a questo fine, sulla base della specificità dell’area - trattasi di Sin - pronunciandosi anche sull’alternativa zero a protezione della salute pubblica.

Facciamo presente al Sindaco che Arpa nel suo parere non è andata oltre la formulazione all’Autorità competente (la Regione) di una serie di osservazioni sull’assetto tecnologico-gestionale dell’impianto, di fatto rimettendo ogni responsabilità decisionale alla Regione stessa ed impedendo al Sindaco di contestualizzare le sue “prescrizioni” sulla base del parere di Arpa. 

Facciamo altresì presente al Sindaco che la Regione prima ancora di aprire il procedimento di VIA avrebbe dovuto verificare l’iscrizione della Maestrale srl alla White list, nel rispetto della normativa antimafia, adempimento obbligatorio per impianti ammessi a contributi statali. 

Inoltre, l’impianto di Frosinone, oltre ad essere ammesso ai finanziamenti pubblici, è assimilabile a quelli previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e quindi deve rispettare i 6 criteri del DNSH, ovvero non arrecare un danno significativo alla salute e all’ambiente, su cui finora la Conferenza di servizi non si è pronunciata.

Convinti della necessità di un intervento coerente, tempestivo e mirato, anche a seguito di ripetuti incoraggianti scambi verbali sui social con il Sindaco, il 18 luglio, rompendo gli indugi, abbiamo chiesto in via ufficiale al dott. Mastrangeli di fissare un incontro per conoscere gli interventi che il Comune di Frosinone vuole mettere in campo nei prossimi decisivi passaggi per dare concretezza alle parole espresse in quei giorni di campagna elettorale.

Ad oggi però non abbiamo ricevuto risposta, cosa che ci rammarica non poco, considerato che il dott. Mastrangeli in quei giorni aveva fatto supporre di voler costruire un rapporto di collaborazione con i corpi intermedi e nel suo discorso di insediamento ha richiamato le parole pronunciate da Papa Francesco “se vuoi andare avanti cammina da solo, ma se vuoi andare lontano cammina insieme agli altri”. 

Non c’è altro tempo da perdere e, con l’approssimarsi della nuova riunione della Conferenza di servizi, rinnoviamo pubblicamente la richiesta di incontro al Sindaco e al neo Assessore all’Ambiente per sapere dalla maggioranza che ha vinto le elezioni come, nei fatti, contrasteranno la nuova impiantistica.

Interventi che si rendono ancora più urgenti e non procrastinabili in quanto, nelle more della definizione del procedimento amministrativo di VIA - sul qualeabbiamo sollevato fondati dubbi di legittimità - il 16 agosto sono scaduti i 180 giorni di sospensione della VIA concessi al proponente per integrare la documentazione necessaria al rilascio dell’Autorizzazione unica, istanza non depositata, come rilevato dalla Provincia di Frosinone, e stranamente passata inosservata all’Ufficio regionale competente.

Evitiamo un altro nefasto “9 agosto”, data dell’approvazione dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) da parte della Regione dell’impianto di biodigestione anaerobica da 84 mila tonnellate l’anno ad Anagni.

L’impianto di Frosinone da 50 mila tonnellate l’anno, destinato alla produzione di biometano ed ammendante compostato misto, tratta frazioni organiche da raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani (FORSU). Il quantitativo di rifiuto umido è pari al doppio di quanto prodotto dall’intera Provincia e questo ci fa ritenere che non può essere sottovalutata la volontà della Regione di ignorare il limite di rifiuti da trattare in questo territorio e di voler autorizzare successivamente anche gli impianti di Patrica e Ferentino, per i quali sono in corso i procedimenti di valutazione di impatto ambientale, per un quantitativo di FORSU atto a lavorare in Ciociaria la produzione di rifiuto umido della Capitale. Cittadini: Vogliamo tutto questo? 


 

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