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La proposta

Crisi energetica, quando si accendono quest'anno i termosifoni? La nuova proposta

I possibili provvedimenti per i mesi freddi

L’autunno si avvicina e la crisi energetica si farà sentire soprattutto sul riscaldamento. Proprio in questi giorni - per evitare il razionamento del gas il cui approvigionamento si è fatto estremamente difficoltoso per via degli ultimi drammatici fatti internazionali (la guerra in Ucraina) con la conseguente impennata dei prezzi - il Governo sta mettendo a punto un piano: si parla di eventuale posticipo del periodo di accensione, di orario del funzionamento dei termosifoni e di temperature. Si tratta – riporta TorinoToday - di alcune misure annunciate, a margine del Consiglio dei ministri di qualche giorno fa, dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. In attesa di possibili provvedimenti, cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi?

La proposta

La crisi energetica e il caro bollette richiedono quindi un cambio di strategia. Se in tempi normali, i comuni italiani di fascia E - in cui è compresa Frosinone, ma anche un’altra città del Lazio come Rieti - avrebbero potuto accendere i termosifoni il 15 ottobre e spegnerli il 15 aprile per un periodo massimo di 14 ore al giorno, secondo il piano di risparmio del gas si potrebbe valutare il rinvio di una o due settimane, fino al 1° novembre e così anche lo spegnimento anticipato, di ugual periodo.

Una mossa che secondo Assopetroli "consentirebbe una riduzione del 10% dei consumi annui delle famiglie (circa 1,5 milioni di metri cubi di gas), alla quale si sommerebbero ulteriori risparmi conseguibili dalle pubbliche amministrazioni e dal terziario". Oltre naturalmente a tenere la temperatura in casa non superiore a 19 gradi e a ridurre la durata di accensione giornaliera, di una o due ore. 

Tanti poi i consigli suggeriti nel piano messo a punto dal dicastero di Cingolani: dall'abbassare la temperatura dell'acqua a ridurre l'acqua per la doccia, avviare gli elettrodomestici come lavastoviglie e lavatrice solo a pieno carico, abbassare il fuoco dopo l'ebollizione dell'acqua in cucina e staccare le spine elettriche quando non si utilizzano. Ma anche installare nuove pompe di calore elettriche al posto delle vecchie caldaie a gas e pannelli solari termici per avere acqua calda.

Le zone climatiche

Ciascuna località del nostro Paese ha limitazioni specifiche, definite dalle sei zone climatiche di competenza - che vanno dalla A alla F - stabilite per legge. Per definire ciascuna zona è stata utilizzata un'unità di misura convenzionale: il "grado giorno" che indica la somma, estesa a tutti i giorni dell'anno, delle differenze tra temperatura interna agli edifici, stabilita anch'essa per convenzione, e temperatura media esterna.

Frosinone è inserita nella zona climatica E che stabilisce l'accensione dei termosifoni a partire dal 15 ottobre e fino al 15 aprile, per 14 ore al giorno. Stessa cosa per le province di Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Varese; Verbania; Vercelli; Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Torino; Treviso; Udine; Venezia; Verona; Vicenza; Arezzo; Perugia; Trieste; Rieti; Campobasso; Enna; L'Aquila e Potenza.

Diverso è al contrario per molte città del sud Italia. Per esempio a Reggio Calabria, Messina e Palermo - che fanno parte della zona climatica B - il via libera all'accensione del riscaldamento non arriva prima del 1° dicembre.

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