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Sora, in 3800 chiedono che i padri passionisti non vengano mandati via

"La presenza dei Padri Passionisti rappresenta per Sora una vera e propria colonna portante, quale esempio e sostegno di intere generazioni, dai nonni dei nostri nonni a noi"

Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda dell'allontanamento dei padri passionisti di Sora. Come accennato le settimane scorse la popolazione della cittadina Volsca si è stretta intorno ai religiosi ed in qualche giorno hanno raccolto ben 3800 firme per evitare tale trasferimento dopo oltre centoottanta anni di presenza sul territorio. 

Gli ex membri A.C.S.S.G hanno raccolto il tutto e scritto una lettera al Vescovo ed a Padre Giuseppe Adobati Superiore Provinciale dei passionisti. 

La lettera

"Con la presente siamo a rappresentarVi il totale sgomento e l’assoluta costernazione che l’ipotesi di chiusura del Convento dei Padri Passionisti di Sora ha destato in tutta la nostra città. La notizia, diffusasi velocemente attraverso i vari mezzi di comunicazione e i social, ha lasciato attonita l’intera comunità che, a fronte di una decisione così radicale, sente il dovere di manifestarVi il proprio pensiero, con l’intento di spiegarVi l’importanza del ruolo e della presenza dei Padri Passionisti a Sora.

"Sebbene consapevoli - si legge in una nota a firma degli ex membri A.C.S.S.G. e cittadini firmatari - che l’esiguo numero di vocazioni costituisca una problematica sempre più grande e difficile da gestire, è importante per noi esplicitarVi che la presenza dei Passionisti costituisce, dal lontano 1842, un vero e proprio faro per l’intera città di Sora e per tutto il territorio circostante.

Con un operato encomiabile, costante, umile e silenzioso, i Passionisti hanno contribuito alla crescita spirituale di tanti e sono stati vicini ai sorani condividendo momenti di gioia e di dolore, di festa e di preghiera, di gioco e di impegno sociale. Hanno ufficiato matrimoni, hanno battezzato bambini, hanno dato prime comunioni, sono stati vicini ai morenti con il sacramento dell’estrema unzione, hanno celebrato funerali. Sono stati guida per intere generazioni di ragazzi, nonché supporto per anziani e malati, sia in casa che in ospedale, non facendo mai mancare aiuto e presenza.

Sempre vicini a tante famiglie in difficoltà, mai hanno chiesto qualcosa in contraccambio. Al contrario sono stati sempre pronti a tendere una mano, a dare un sostegno morale, a spendere una parola buona. È difficile spiegare i sentimenti che ciascuno di noi sente nel proprio cuore, perché davvero profondi, radicati e basati su un rapporto speciale che ha coinvolto generazioni e generazioni.

È complicato sintetizzare in poche righe l’importanza che riveste la loro presenza sul territorio, così come
è complesso trasmettere o narrare ogni singolo episodio che li vede protagonisti insostituibili nella vita di
ciascuno.

La verità, Reverendissimo Superiore Provinciale e Reverendissimi Padre Consiglieri, è che, oggi come in
passato, la presenza dei Padri Passionisti rappresenta per Sora una vera e propria colonna portante, quale esempio e sostegno di intere generazioni, dai nonni dei nostri nonni a noi.

Possiamo semplicemente dire che sono stati “gli angeli silenziosi” della nostra realtà cittadina, perché
con il loro operato hanno illuminato la vita di tanti rendendoli migliori.

A fronte di tutto quanto rappresentato, nonché in considerazione del legame forte ed indissolubile che
lega i Padri Passionisti al nostro territorio ed all’esistenza di ciascuno di noi, siamo a chiederVi, con il
cuore in mano, un incontro volto a definire soluzioni alternative che possano permettere di percorrere
una via di sostenibilità per il Convento, per la Chiesa e per la presenza dei Padri a Sora.

Certi che l’impegno e la volontà di ognuno possano fare la differenza, riuscendo ad impedire il verificarsi
di una perdita così grave, quale ferita incurabile per la popolazione tutta, restiamo in attesa di un Suo
sollecito riscontro".
 

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