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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il racconto / Ausonia

Sopravvissuto all'attacco dell'orso: "Credevo di morire ed ho detto a mia moglie e mio padre che li amavo"

Il racconto shock di Antonio Rabbia, l'eroico ingegnere di 33 anni, che è riuscito a sfuggire, nonostante le ferite all'addome alle grinfie dell'animale inferocito

Venti minuti di terrore con la consapevolezza di poter morire sbranato da un orso inferocito. La storia di Antonio Rabbia, ingegnere di 33 anni residente ad Ausonia, nel Frusinate, sopravvissuto all'attacco di un plantigrado all'interno del Parco Nazionale d'Abruzzo, ha dell'incredibile ed a raccontarla è proprio l'uomo, protagonista suo malgrado, di qualcosa di terrificante. Un uomo coraggioso, che ha combattuto per la sopravvivenza, e si è battuto contro un animale di due metri altezza e diversi quintali di peso. 

"Credo di essere sopravvissuto all'attacco di mamma orsa perchè ho lottato per la vita ed ancora oggi, a distanza di alcuni giorni, non riesco a credere che una normale passeggiata in una zona di montagna, altamente frequentata da anche da anziani e bambini, potesse trasformarsi nella mia fine. Tutto ha avuto inizio il 21 dicembre poco dopo le 13 quando sono arrivato a San Donato Valcomino in compagnia del mio cagnolino, un meticcio di 5 anni, che si chiama 'biondo'. Ho parcheggiato nella piazzola denominata la 'curva dei motociclisti' e con il mio fedele amico a quattro zampe al guinzaglio ho iniziato a percorrere il sentiero aperto al pubblico". 

"Un momento di pace, reso gradevole anche dai raggi del sole. Ad un certo punto ho visto il cane alzare la testa di scatto e nel girare lo sguardo ho notato due piccoli orsi vicino accanto ad un gruppo di pietre. Neanche il tempo di elaborare cosa stesse accadendo che ho visto un orso grande, immenso, alzato con le zampe in aria e la bocca spalancata che ha emesso un verso terribile: era ad una distanza di circa 50 metri da me ma è riuscito ad arrivarmi addosso in pochi secondi. Con le fauci mi ha addentato alla pancia mentre cercavo di fuggire. Insieme siamo rotolati a valle per una ventina di metri. Io sono stato bloccato da un albero al quale mi sono aggrappato mentre l'orso ha continuato a cadere verso il basso. Ho provato a mettere la gamba a terra per scappare ma mi sono reso conto che ero ferito e che perdevo sangue e non riuscivo a correre. Nel frattempo il mio cane, che avevo perso di vista, è andato incontro all'orso e ringhiando ed abbaiando è riuscito a farlo retrocedere. Questo mi ha consentito di strisciare per duecento metri. Durante questo tragitto ho mandato un vocale a mia moglie nel quale le dicevo che stavo per morire aggredito da un orso e che amavo sia lei che nostro figlio di due anni. Poi ho chiamato mio padre e gli ho detto la stessa cosa".

"Perchè credevo che quell'orso mi avrebbe raggiunto in breve tempo e mi avrebbe sbranato. Invece, forse per volere del Signore, o forse grazie al mio cane, quell'orso non mi ha più seguito ed io sono riuscito ad arrivare alla macchina ed a chiedere soccorso mentre ero convinto che il mio amato cagnolino fosse morto per difendermi. Sono stato portato in ospedale a Cassino e medicato: oltre alle ferite alla pancia, ho riportato anche la frattura di due costole e una distorsione alla caviglia". Una vicenda che sembra essere finita qui, con le cure in ospedale e la consapevolezza di essere sopravvissuti grazie ad un cane-eroe che ha donato la sua vita per salvare il padrone. Invece nei giorni scorsi, anche il cane 'Biondo' ha fatto ritorno in casa Rabbia. A trovarlo, dopo tre giorni di ricerche, disperso tra i boschi, è stata una volontaria che era venuta a conoscenza della storia e che ha deciso di mettersi alla ricerca della povera bestia, viva o morta che fosse.  

"E' stata la telefonata più bella della mia vita quella ricevuta e nella quale mi diceva no che il mio cane era vivo. Quando siamo andati a riprenderlo è rimasto fermo immobile per una ventina di secondi perchè forse credeva che io fossi morto. Poi ha iniziato a farmi le feste, ad abbaiare ed a leccarmi il volto. Anche lui è rinato una seconda volta". Antonio Rabbia ha dato mandato al suo legale, l'avvocato Giuseppe Spaziani che da tempo di occupa di vicende legate al comportamento aggressivo degli orsi presenti nel Parco Nazionale d'Abruzzo. 

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