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Cronaca Arce

Omicidio Mollicone, Carmine Belli prova a chiedere il risarcimento allo Stato per le pene patite da innocente

Il carrozziere di Rocca d'Arce accusato ingiustamente di aver ucciso la diciottenne di Arce ha dato mandato all'avvocato Nicodemo Gentile. "Il mio cliente usato come capro espiatorio da inquirenti e omicida"

In carcere da innocente per oltre 17 mesi e con l'accusa orribile ed infamante di aver assassinato una diciottenne. Carmine Belli, il carrozziere di Rocca d'Arce che nel 2003 venne arrestato con l'accusa di aver brutalmente ucciso Serena Mollicone, per quell'ingiusta carcerazione non ha mai ricevuto alcun risarcimento dallo Stato. I giudici all'epoca ritenne che 'con le sue dichiarazioni avesse tratto in inganno magistrati ed inquirenti'. Come a dire 'Belli si è ammanettato e portato in carcere da solo". 

A distanza di diciotto anni l'oggi cinquantenne di riprova a vedersi riconosciuta l'ingiusta detenzione. Perché la sua vita e per sempre, si è fermata quel giorno di febbraio del 2003 quando venne prelevato dalla Polizia e condotto in questura a Frosinone e gettato in pasto alla stampa come se fosse stato un fenomeno da baraccone.

Belli, che oggi vive in condizioni precarie e con una salute cagionevole, ha dato mandato all'avvocato Nicodemo Gentile di riprendere quell'iter di risarcimento danni che da anni è fermo presso la Corte di Strasburgo.

"Il mio cliente ha diritto a quel risarcimento perchè come emerso dalle nuove indagini che hanno portato a fugare ogni eventuale dubbio sulla sua partecipazione alla morte della studentessa di Arce, hanno fatto anche emergere il fatto che potrebbe essere stato invece utilizzato come caprio espiatorio da inquirenti e assassino".

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