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Maddalena Prima in scena al Teatro dei Conciatori di Roma con Le Donne e il Potere

Mi sono recato molto volentieri al Teatro dei Conciatori, a Roma in zona Piramide, sia perché sono molto affezionato, fin dal primo giorno del primo spettacolo, a questo importante spazio teatrale romano, sia perché il cartellone della bella ed...

Mi sono recato molto volentieri al Teatro dei Conciatori, a Roma in zona Piramide, sia perché sono molto affezionato, fin dal primo giorno del primo spettacolo, a questo importante spazio teatrale romano, sia perché il cartellone della bella ed interessante stagione costruita dal duo Serrano-Scaffidi, proponeva un interessante monologo interpretato dalla bravissima e giovane attrice Maddalena Rizzi. Una attrice che conosco da molto tempo, era giovanissima, ma già molto brava e concreta, che in questo spettacolo interpreta così bene il personaggio di Elisabetta I, che, al momento dei saluti e dei complimenti finali, è stata da me ribattezzata Maddalena Prima ! Veramente pregevole la scelta del testo, ottima la attenta e puntuale regia, e molto appropriate le musiche che hanno bene accompagnato il vibrante monologo, nel quale Maddalena Rizzi ha indossato e portato con disinvoltura un costume davvero regale. Stiamo parlando della piece intitolata Elisabetta I, Le donne e il Potere, di David Norisco, con la regia di Filippo d’Alessio, con la scena di Tiziano Fario, il costume di Silvia Gambardella, e le musiche di Eugenio Tassitano, in scena al Teatro dei Conciatori fino al 15 febbraio. Il tema del potere da sempre vive di un immaginario al maschile, anche quando è una donna al posto di comando. Lo sguardo che osserva i comportamenti e le dinamiche che identificano il potere è spesso distorto dall'antico retaggio che gli uomini hanno imposto. Come le donne si sono orientate in rapporto al potere, dentro questi stretti confini, è ciò che con attenzione proviamo ad indagare ed Elisabetta I ne è la figura emblematica. I confini del potere si disegnano in strategie, tattiche, linee orizzontali e verticali: una partita a scacchi immaginata dagli uomini giocata da una donna. Cosi tutto cambia, i contorni assumono colori imprevisti, il rapporto con il potere vive di continui conflitti, le tensioni sono stridenti, le soluzioni impreviste. Il potere come una macchina infernale è sempre pronto a prendere il sopravvento. Bene , spero di avere invogliato i miei affezionati lettori ad andare al Conciatori per assistere a questo riuscito spettacolo, fino al 15 febbraio.

Franco Vivona

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