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Mistress America – in sala dal 14 aprile, Recensione

Tracy viene dal New Jersey e si è appena iscritta al college a New York. La vita nella Grande Mela sembra però non essere all'altezza delle aspettative: la sua compagna di stanza non è simpatica, il ragazzo che frequenta alla fine si fidanza con...

Tracy viene dal New Jersey e si è appena iscritta al college a New York. La vita nella Grande Mela sembra però non essere all'altezza delle aspettative: la sua compagna di stanza non è simpatica, il ragazzo che frequenta alla fine si fidanza con un'altra e viene rifiutata dal circolo culturale universitario al quale voleva partecipare. Tutto cambia grazie al suggerimento della madre di contattare la sua futura sorellastra Brooke: una trentenne che sembra avere molte cose da fare, ma che in realtà è solo irrisolta.

Settimo film di Noah Baumbach, ancora una volta intepretato da Greta Gerwig, sua compagna anche nella vita. E come nel precedente Frances Ha, in cui la Gerwig interpretava una ballerina in cerca di affermazione e stabilità, anche in questo caso il suo personaggio è in cerca di realizzazione, ma ancora una volta, non ha ben chiaro come raggiungerla.

I film di Baumbach sono sicuramente contemporanei, parlano delle manie e delle persone di questi anni, con leggero, anche se poco celato distacco. Nel precedente Giovani si diventa in cui un'annoiata coppia “arrivata” di ultraquarantenni trovava nuova linfa ma anche qualche guaio grazie ad una coppia di ventenni hipster, qui Tracy, diciottenne con necessità di un punto di riferimento trova in Brooke, che fa tante cose senza completarne mai nessuna, un'ispirazione. E' infatti grazie a lei, e forse grazie al suo fallimento che riesce a scrivere una storia che le varrà l'ingresso nel club letterario, ma che creerà una frattura, realizzata in una sequenza surreale che ricorda il Woody Allen degli esordi. Molto ha infatti a che vedere questo regista con il regista newyorchese per eccellenza: tanti dialoghi, ancora più New York. Protagonisti sempre della middle o upper class, mai nessuno che debba combattere per la sopravvivenza, insomma. La critica della società corrente è molto sottile, quasi impercettibile, se non per quella leggera pelle d'oca che accompagna ogni tentativo strampalato di Brooke di inventarsi qualcosa.

Il film è stato presentato all'ultima Festa del cinema di Roma e ora esce in sala a partire dal 14 aprile.

Alice Vivona

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