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Ricomincia la stagione cinematografica: le uscite del 25 agosto

Fino a pochi anni fa l'estate cinematografica romana, intesa come distribuzione in sala dei film,  si prolungava fino a settembre, nel senso che le seconde visioni la facevano da padrone in sala fino all'inizio del primo mese autunnale.

Fino a pochi anni fa l'estate cinematografica romana, intesa come distribuzione in sala dei film, si prolungava fino a settembre, nel senso che le seconde visioni la facevano da padrone in sala fino all'inizio del primo mese autunnale.

Da qualche anno questo periodo ha iniziato ad accorciarsi e alcune case di distribuzione, che contano però ovviamente titoli “acchiappa pubblico” come Suicide Squad hanno azzardato anche uscite nella settimana normalmente più vuota della nostra città, quella di Ferragosto.

Il film è infatti uscito il 17 agosto, e a guardare gli incassi, è stata una buona idea.

La prossima settimana, quella del 25 agosto, segna invece la ripresa ufficiale della stagione: escono diversi titoli particolari ma interessanti, la maggior parte provenienti dai festival.

Il primo tra questi per anzianità, perchè la proiezione al festival di Roma risale a due anni fa, è Escobar, in cui Benicio Del Toro incarna il magnate della droga sudamericano, portato a nuova fama anche dalla serie Netflix Narcos. Del Toro, veterano interprete di personaggi della storia del Sudamerica, il più iconico dei quali resta Che Guevara nell'opera in due atti di Steven Soderbergh, riesce a rendere con la solita bravura la doppia faccia del criminale che per il popolo della Colombia era un Robin Hood. A rompere questa visione paradisiaca arriva un ragazzo americano, interpretato da Josh Hutcherson, che si innamora di sua nipote. A dirigere, Andrea Di Stefano, attore e regista italiano trapiantato a Los Angeles.

Seguendo la cronologia di presentazione ai festival, il secondo film in uscita è El clan, presentato un anno fa al Festival di Venezia dove ha vinto il Leone d'argento. Il film, del regista argentino Pablo Trapero, segue la storia della famiglia Puccio, che negli anni '80 rapì 4 persone, soprattutto giovani rampolli di famiglie ricche di Buenos Aires, uccidendone 3. L'elemento che più colpisce è la fredda follia del patriarca, ufficiale pubblico e rapitore efferato che si comporta come se queste azioni fossero normali. La famiglia numerosa si divide tra chi capisce l'orrore ma non riesce ad opporsi alla volontà del padre, mettendo anche a rischio la propria carriera e chi invece si allontana. Sicuramente una metafora del regime argentino appena caduto.

Ultima pellicola in uscita, vista al più recente ultimo Festival di Cannes maggio scorso è il surreale Ma Loute di Bruno Dumont, con un cast francese di grandi nomi: Juliette Binoche, Fabrice Luchini e la nostra Valeria Bruni Tedeschi che in questa storia ambientata nel nord della Francia agli inizi del secolo scorso vengono letteralmente lasciati a briglia sciolta.

I loro personaggi sono sopra le righe, come la storia, che segue un'indagine su delle sparizioni sospette avvenute nel piccolo paese di villeggiatura. Dumont sembra pensare a Fellini, ma anche ai Monty Python. Al Festival di Cannes è stato molto apprezzato soprattutto per la verve anarchica che lo caratterizza.

Alice Vivona

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