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Roma, il Gramsci 2017 anticipatorio di R. Guerra

"Ripercorrendo le tappe della storia politica italiana del primo Novecento, Roberto Guerra riflette sull'attuale crisi culturale e sulla possibile rinascita, nel nostro Paese, nell'era di Internet, di una sinistra realmente democratica associata...

"Ripercorrendo le tappe della storia politica italiana del primo Novecento, Roberto Guerra riflette sull'attuale crisi culturale e sulla possibile rinascita, nel nostro Paese, nell'era di Internet, di una sinistra realmente democratica associata al Futurismo. Chiudono il libro, caratterizzato da uno stile inconsueto e personale, una serie di interviste e una raccolta di poesie che l'autore ha voluto dedicare al terremoto emiliano del 2012" .

Cosi Armando Editore presentava un paio di anni fa questo volume atipico e futuribile, esplorativo sul divenire possibile del progressismo italiano storico e contemporaneo, a partire da uno dei padri fondatori, Antonio Gramsci. Tra pochi mesi siamo effettivamente nel 2017 e già si annunciano, come evidenziato nel titolo stesso del volume eletronico eBook di Guerra, scrittore e futurologo italiano, libri ed eventi dedicati al centenario della rivoluzione d'ottobre che poi condizionò, nel bene e nel male, tutto il Novecento culturale e politico.

Appare interessante, quindi, riscoprire questo testo politicamente e culturalmente scorretto, sempre utopico progressista 2.0, ma alquanto critico verso la sinistra italiana stessa. presentato a suo tempo anche in anteprima a Ales Oristano, città natale di Gramsci, in un convegno a cura della Biblioteca Gramsciana dello stesso G. Manias (di quest'ultimo anche una nota critica). Fuori programmaticamente dai canoni storici convenzionali e analitico riduzionistici, Guerra appunto futuristico, da un lato scansiona e con stile letterario sintetico, a livello metapolitico e massmediologico diverse influenze alla Bloom, ancora sottovalutate, nella genesi storica di un progressismo da riscoprire, dopo la sbornia ambigua politichese prima e poi, più recentemente attuale ecoambientale e radical chiccosa che - secondo l'autore- hanno quasi decretato nei fatti (o come esprime la politica come sintomo nell'antipolitica) la fine clamorosa della sinistra stessa in Italia. Ecco quindi schizzi spettacolari sulla psicologia del progressismo (tra Reich, Marcuse e Delouze-Guattari), sul futurismo italiano (che pure affascinò lo stesso Gramsci) storico e persino contemporaneo in senso anche futurologico o futuristico sociale, sia altre interfaccia come la fantascienza stessa. Non ultimo oltre a brevi revisioni sia su Majakowskj che Pasolini o lo stesso Oscar Wilde appunto utopico sociale, Guerra tenta una sospensione previsione critica possibile sul ruolo degli stessi Gramsci e Berlinguer, separandoli negli intenti almeno, a certe vulgate o sociologismi ideologici perduranti ben noti, fino al ruolo odierno silente in certo senso ma critico e propulsivo dello stesso Cacciari, alla cronaca stessa dei vari Renzi e Grillo. Quest'ultimi visti, già, nel bene e nel male, segnali di una sinistra elettronica sebbene tutta da fare ancora, che Guerra si auspica anche capace di zavorrare finalmente certa vulgata, riassumendo, storicamente obsoleta ideologica e retoricamente anitifascista; di recuperare persino certa strana Destra stessa o Conservatorismo intellettuale postniezschiano nientaffatto reazionario, oltre le vecchie categorie sinistra-destra; di tornare ad ascoltare sul serio (pietra miliare del vero Gramsci, anche massmediologo ante litteram) i bisogni e i sogni del popolo, da tempo dissociati da certo Vertice sia politico che intellettuale reificati. In tale esplicita al massimo credibilità provvisoria e contingente nel divenire attuale del progressismo in Italia, forse il senso più "scandaloso" di questo eBook anticipatorio su certa poi reale e incompiutissima dinamica attuale della sinistra postRenzi e postCasaleggio dei grillini. Come dimostrano i fatti in Italia. Resta la scommessa flagrante evidenziata nel libro: se il progressismo avrà un futuro desiderante e "rivoluzionario" nel futuro prossimo, necessario un ritorno programmatico al discorso tecnoscientifico e tecnoutopico, come già esprime, bene o male, l'infanzia postweb nativo digitale. E dal ciberspazio soprattutto l'attack ex novo potenziale al presente regressivo.

Info

https://www.armando.it/gramsci-2017

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