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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'elezione del Presidente

Provinciali, il Pd lava i panni sporchi. Centrodestra: solo Mastrangeli ad Alatri

Una due giorni piena zeppa di tensioni alla volta dell’elezione del nuovo presidente della Provincia di Frosinone

Domenica 18 dicembre si svolgeranno le elezioni provinciali 2022. Nel mentre, in vista della nomina del nuovo presidente della Provincia di Frosinone, sono tanti i panni sporchi da lavare sia nel Pd che nella coalizione del centrodestra.

Tutte le correnti del Pd, in contrasto, si sono riunite ieri pomeriggio. Hanno deciso di decidere domenica 18 novembre, in occasione di un direttivo provinciale, quale sarà il nome da sostenere per la presidenza della Provincia. La scelta pare ormai tra Giuseppe Sacco e Luca Di Stefano, sindaci nell’ordine di Roccasecca e Sora.

Al contempo, invece, si è presentato esclusivamente un primo cittadino alla riunione dei sindaci di centrodestra, convocata praticamente invano da Maurizio Cianfrocca ad Alatri. Si tratta del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, che nel mentre ha preannunciato la sua candidatura e ha fatto infuriare Fratelli d’Italia.  

Aveva chiamato a raccolta tutti gli alleati nella città ciociara con un 61% da record a favore del centrodestra alle scorse elezioni politiche. Non si è visto nessun altro, a partire da Roberto Caligiore (Ceccano), Daniele Natalia (Anagni) e Anselmo Rotondo (Pontecorvo). Del resto ognuno sta giocando la propria partita.

Pompeo avrebbe fatto candidare Salera

Dalla riunione del Pd è trapelata un’indiscrezione bomba: il presidente uscente Antonio Pompeo, prossimo alla corsa alle elezioni regionali, si sarebbe dimesso anche prima per consentire al sindaco di Cassino Enzo Salera di potersi candidare alla presidenza della Provincia.

Se le dimissioni fossero scattate prima, Salera avrebbe avuto almeno diciotto mesi di mandato, requisito per la partecipazione alla tornata elettorale. Pompeo lo avrebbe fatto presente alla segreteria provinciale e avrebbe atteso invano indicazioni.

A Cassino, ormai fuori dai giochi, lo stesso Salera ha riunito nel mentre quasi trenta colleghi del Pd o alleati. C’era anche l’altresì sindaco di Ferentino Antonio Pompeo, a capo della corrente provinciale minoritaria del Pd: Base riformista.

Pensare democratico, quella maggioritaria, nega però di aver ricevuto la proposta di Pompeo. In ogni caso si cerca di trovare la quadra su Giuseppe Sacco o Luca Di Stefano. Pensare democratico è la corrente incarnata dal leader Francesco De Angelis, dai consiglieri regionali Sara Battisti e Mauro Buschini, nonché dal segretario Luca Fantini.

Il patto contro la candidatura di Mastrangeli

Non è più un mistero che De Angelis, capo politico del Pd ciociaro, abbia praticamente raggiunto un accordo con due pezzi di centrodestra: Fratelli d’Italia e Forza Italia.

In comune hanno il fatto che non vogliono concedere la Provincia al sindaco di Frosinone Mastrangeli, civico ma vicino al predecessore e neo deputato Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega, in seno all’amministrazione di centrodestra.

Per questo sembrerebbero puntare tutto su un candidato trasversale come il sindaco di Roccasecca Sacco. Starebbe più che bene anche ai parlamentari Massimo Ruspandini e Claudio Fazzone, rispettivamente presidente provinciale di FdI e coordinatore regionale di FI.  

Nel centrodestra, del resto, sembra essersi ormai arrivati a una profonda spaccatura a livello provinciale come nel capoluogo. Il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore, più volte avvicinato alla candidatura, non ha usato mezze parole a fronte della candidatura di Mastrangeli: “Si assume la responsabilità di una rottura ingiustificata e senza precedenti con gli alleati”.

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