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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Nel Capoluogo 3.000 famiglie potranno trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà

Lo ha deciso il Consiglio comunale di Frosinone per le cooperative di Cavoni, Corso Lazio, De Matthaeis, viale America Latina e Selva Piana, e le aree non residenziali in zona Erp. Approvati anche equilibri di bilancio e consolidato 2019 per Asi e Saf

Nella serata di ieri, lunedì 30 novembre, il Consiglio comunale di Frosinone ha approvato le deliberazioni relative alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà nei piani di zona di Cavoni, Corso Lazio, De Matthaeis, viale America Latina, Selva Piana e nelle aree non residenziali ricomprese nei piani di zona di Edilizia residenziale pubblica (Erp).  

Nel Capoluogo, pertanto, 3.000 famiglie potranno riscattare prossimamente la piena proprietà dei rispettivi appartamenti delle cooperative in questione. I potenziali introiti, pari a un milione e mezzo di euro, saranno reinvestiti dal Comune nelle migliorie di strade e verde pubblico relative ai medesimi piani di zona. La decisione è stata presa all’unanimità dei presenti. 

Con 18 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto, invece, l’assise comunale ha poi approvato da un lato le proposte avanzate dal sindaco Nicola Ottaviani a favore dell’avallo del bilancio di previsione 2020-2022 con l’assetto degli equilibri, a seguito dei minori introiti dovuti all’emergenza Covid. Dall’altro lato, il bilancio consolidato 2019 per le società controllate Asi e Saf.  

L’intervento dell’assessore al Bilancio 

“Il Comune di Frosinone, in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale – comunica Riccardo Mastrangeli - ha già imposto una forte contrazione della spesa corrente. Il carico del disavanzo pregresso, unitamente ai debiti fuori bilancio riscontrati in questi anni, riferiti a situazioni debitorie ereditate prima dell’approvazione del piano di riequilibrio hanno penalizzato il Comune che è stato costretto a ridurre la spesa corrente, pur razionalizzando al massimo, al tempo stesso, le uscite e continuando a portare avanti investimenti a beneficio della città”.  

Tuttavia, l’ente ha previsto una consistente ulteriore riduzione della spesa, operata con risorse permanenti con particolare attenzione alla spesa del personale e mediante interventi previsti dalla legislazione vigente (rinegoziazione dei mutui), al fine del recupero delle somme del disavanzo. Oltre alla riduzione della spesa del personale, si è proceduto ad una riduzione delle risorse variabili del fondo a 25.772 euro per il personale dei livelli e una riduzione del salario accessorio dei dirigenti pari a € 10.287".  

Sono in atto, inoltre, procedimenti da parte del Comune di Frosinone per verificare tutti i lavori pubblici oggetto di finanziamento regionale e statale, mai completamente erogati, oltre che per il recupero delle somme anticipate attraverso una corretta procedura di accordo con i tecnici regionali. "Al fine di evitare il formarsi di debiti fuori bilancio - prosegue Mastrangeli - ai dirigenti è stato chiesto di effettuare le opportune ricognizioni sui fondi loro assegnati da parte della Giunta e del Consiglio, in sede di PEG”. 

 Anche la consistenza del fondo crediti di dubbia esigibilità è stata calcolata tenendo conto delle variazioni di entrate e di aumento degli accertamenti sul recupero evasione tributaria, altresì prendendo in considerazione la criticità relativa all’emergenza epidemiologica da Covid-19, che ha spinto il Governo a ristorare gli enti locali delle minori entrate e delle maggiori spese sostenute a causa dei periodi di sospensione delle attività. Con l’art.106 del d.l. 34/2020 è stato, pertanto, costituito un fondo per le funzioni fondamentali (denominato «fondone») al fine di sostenere le spese per l’erogazione dei servizi fondamentali.  “Le risorse del cosiddetto 'fondone' - dice a riguardo l’assessore Mastrangeli - solo parzialmente riusciranno a coprire gli ingenti costi sostenuti dall’ente e, soprattutto, dalla cittadinanza, per fronteggiare l’emergenza sanitaria”.  

Approvato anche il Consolidato per le società controllate per l'esercizio 2019. “Oggi nel perimetro di consolidamento rientrano solo due società: il consorzio ASI e SAF. Benché la partecipazione sia minima, rappresenta pur sempre un valore patrimoniale consistente che ci obbliga a consolidare i conti”, ha dichiarato Mastrangeli. L’approvazione del Bilancio consolidato delle società controllate non costituisce riconoscimento di debito, da parte dell’Amministrazione Comunale, nei confronti della SAF per eventuali partite e fatture riguardanti il relativo esercizio finanziario ed oggetto tra le parti di contenzioso o contestazione. 

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