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Sviluppo urbanistico / Scalo

Il consigliere Anselmo Pizzutelli, l’uomo dello Scalo

Intervista al capogruppo della lista Mastrangeli Sindaco, delegato a sviluppo urbanistico, nuove infrastrutture, decoro e manutenzione del quartiere Scalo di Frosinone

Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ha tenuto per sé la delega all’urbanistica, ma lo sviluppo urbanistico dello Scalo è stato affidato direttamente al capogruppo della sua lista civica: il consigliere Anselmo Pizzutelli, geologo, ex presidente del Comitato civico Laboratorio Scalo.

Collabora con il primo cittadino, coadiuvandolo nell’esame delle problematiche e nelle proposte di intervento nel quartiere del capoluogo ciociaro. Nelle scorse ore ha voluto una riunione con il sindaco e componenti della Giunta e tecnici coinvolti. Hanno presenziato, tra gli altri, gli assessori Adriano Piacentini (bilancio), Maria Rosaria Rotondi (viabilità) e Angelo Retrosi (lavori pubblici).

Nell’occasione sono stati illustrati i prossimi e ormai noti interventi allo Scalo. A margine dello scorso Consiglio comunale, convocato dal presidente Massimiliano Tagliaferri per la nomina delle commissioni consiliari, Anselmo Pizzutelli ha offerto anche una sua visione più generale sul quartiere in cui si è già attivato come cittadino. Ora dovrà farlo nelle vesti di consigliere, delegato allo Scalo. A FrosinoneToday di mobilità ne ha già parlato l’assessora Maria Rosaria Rotondi.

Consigliere Pizzutelli, se le dico “Scalo” cosa mi risponde?

“Il quartiere Scalo ha sofferto di uno sviluppo urbanistico disordinato. È particolarmente critico e delicato perché è la porta della città. Lì insistono il casello autostradale e la stazione ferroviaria. Abbiamo i pendolari che viaggiano in treno verso Roma o ottimizzano con le auto, oggi più che mai per i rincari del carburante. Riempire meno macchine possibili significa anche ridurre l’inquinamento. Abbiamo la fortuna di avere una stazione ferroviaria all’interno del tessuto urbano. Abbiamo eccellenze come l’Accademia di belle arti e il Conservatorio musicale, che si trova proprio nel quartiere Scalo. Ora deve essere riorganizzato e messo a sistema”.

Qual è la sua priorità come delegato allo sviluppo urbanistico?

“Innanzitutto bisogna andare incontro alle esigenze dei pendolari, che fanno tanti sacrifici. Non possiamo permettere che rischino di perdere il treno perché non trovano parcheggio. Come delegato mi impegno a trovare una soluzione a quella che è una carenza cronica. È stato realizzato un grande parcheggio nell’area ex Frasca, però non è comunque sufficiente. Stiamo lavorando per creare quantomeno un altro”.

“Stiamo ragionando seriamente sul farne altri in via Puccini ed eventualmente in piazza Pertini, sempre nell’ambito della riqualificazione del quadrante Scalo. Non dimentichiamo che sono già aperti i cantieri per la piazza dello Scalo e attendiamo gli interventi delle Ferrovie dello Stato sulla stazione. Il prodotto, a livello urbanistico, sarà sotto gli occhi di tutti a tempo debito”.

Cos’altro verrà fatto nel frattempo nel quartiere?

“Intanto recupereremo anche micro parcheggi da mettere a disposizione di commercianti e residenti della Stazione. Per certi versi loro ‘subiscono’ l’esaurimento delle aree di sosta sin dal primo mattino. Il sindaco Mastrangeli è convinto dell’estrema necessità di questi posti auto per dare respiro anche ad abitanti e frequentatori del quartiere”.   

Altre idee che bollono in pentola per lo Scalo?

“Mi stanno a cuore due progetti. Il primo è la creazione di un percorso pedonale e ciclabile tra le zone dell’Agenzia delle entrate e del Consorvatorio, tra piazza Pertini e il Casaleno. Gli studenti attraversano il parcheggio dell’Agenzia e sono costretti a passare al di sotto della Monti Lepini, in un viottolo chiuso dalla vegetazione oltre che buio e pericoloso. Viene utilizzato da vent’anni ed è mia intenzione, come lo è dell’amministrazione comunale, procedere a una messa in sicurezza del collegamento, anche a livello di videosorveglianza”.    

Qual è l’altro progetto a cui tiene particolarmente?

“La realizzazione di una rotatoria alla Variante Casilina. L’ho richiesto fortemente al sindaco Mastrangeli e lui è pienamente d’accordo. Vorrei che i potenziali risparmi, ribassi d’asta ed economie vengano utilizzati a tal scopo in modo da decongestionare il traffico da Ceccano verso Frosinone e ridurre il rischio di incidenti”.

Si parla di Scalo e si pensa anche al tanto vociferato Parco Cosa. Verrà fatto?

“Il fiume Cosa deve tornare a essere una risorsa. È schermato da case e palazzi. I ragazzi lo conoscono solo perché attraversano il ponte. Restano nascoste bellezze e sponde vivibili. Ci vuole tempo, non abbiamo la bacchetta magica e servono risorse. Siamo partiti da pochi mesi e ci impegneremo per raggiungere il risultato. Ad agosto ho frequentato molto gli uffici comunali per entrare ancor di più in meccanismi che già conosco in quanto appassionato alla politica cittadina, pur non appartenendo ad alcun partito. Una volta eletto come consigliere comunale, mi sono dimesso da presidente del Comitato civico. Ora l’onere e l’onore di essere delegato al quartiere”.

In generale qual è la sua visione urbanistica della Scalo?

“Bisogna fare in modo che le opere si parlino tra di loro, evitando che gli interventi si vadano a sovrapporre. Serve una visione d’insieme e la recente riunione con il sindaco Mastrangeli, gli assessori e i tecnici comunali. Tutti sappiamo tutto e ragioniamo insieme sul quartiere dello Scalo come su altre questioni. Un nuovo parcheggio, a fianco alla scuola Pietrobono di via Puccini, potrebbe essere un’opera che va veramente a chiudere quelle che sono tutti gli interventi per il quartiere Scalo. Può diventare l’ingresso sud al futuro parco urbano del fiume Cosa. Non è necessario spendere milioni di euro. Io immagino la predisposizione di un percorso lungo cui passeggiare e correre. Una volta vissuto, allora, investire sul suo sviluppo”.  

  

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