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Cambio dell'ora: quando bisogna spostare le lancette

Avremo un'ora di luce in più di sera, ma un'ora di sonno in meno. I consigli per superare l'effetto "jet lag"

Manca poco al ritorno dell'ora legale. Quest'anno il cambio dell'ora cadrà proprio la notte di Pasqua. Le lancette andranno spostate avanti di un'ora, dalle 2 alle 3, tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024. L'ora legale resterà in vigore fino al 27 ottobre, quando si ritornerà all'ora solare e le lancette faranno il percorso inverso. Ormai la tecnologia fa tutto da sola: i dispositivi digitali che hanno una connessione a internet (smartphone, tablet e computer) si aggiorneranno automaticamente, mentre va da sé che le lancette degli orologi analogici (così come quelle degli orologi digitali non connessi alla rete) dovranno essere spostate avanti manualmente. 

Con l'ora legale consumeremo meno energia elettrica

Il passaggio dall'ora solare a quella legale è stato pensato per avere un'ora di luce in più di sera, in modo da consumare meno corrente elettrica. Il motivo è semplice: spostando in avanti le lancette di un'ora, si ritarda l'utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.

Secondo Terna, l'azienda che gestisce le reti dell'energia elettrica in Italia, al 2004 al 2022 il nostro "Paese ha risparmiato circa 2 miliardi di euro e 10,9 miliardi di kWh di elettricità" grazie al cambio dell'ora. E in base alle stime nei 7 mesi di ora legale "l'Italia risparmierà circa 220 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kilowattora, con importanti benefici per l'ambientale: consentirà la riduzione di circa 200mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera".

Il rovescio della medaglia e i possibili effetti sull'organismo

Il cambio dell'ora dunque ha effetti benefici sull'ambiente, ma scombussola di fatto il ritmo sonno-veglia di molti italiani. Con il passaggio all'ora legale le giornate saranno all'apparenza più lunghe con il buio che arriverà più tardi. Il rovescio della medaglia è che ci sarà un'ora in meno di luce di mattina. E dovremo abituarci a dormire un po' di meno. Almeno per i primi giorni.

È risaputo infatti che il cambio di orario possa influenzare la qualità del sonno: si tratta, a tutti gli effetti, di un piccolo jet lag, che può avere effetti anche sul nostro umore nonché sulla pressione arteriosa e sulla frequenza cardiaca. Per superarlo al meglio, gli esperti consigliano di anticipare gradualmente, ad esempio di un quarto d'ora, gli orari dei pasti e il momento di andare a letto. Un altro suggerimento è quello di passare più tempo all'aria aperta, per far abituare il corpo al nuovo orario. Anche l'attività fisica può essere d'aiuto per risincronizzare il nostro orologio interiore.

L'abolizione del cambio dell'ora è rimasta lettera morta

Nel 2018 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che prevede l'abolizione dell'obbligo per i vari Paesi membri di passare da un'ora all’altra due volte all'anno, lasciando ad ogni Stato la facoltà di scegliere autonomamente il da farsi. Una consultazione online - svoltasi dal 4 luglio al 16 agosto 2018 con l'adesione record di 4,6 milioni di cittadini europei - aveva mostrato che l'85% degli intervistati è favorevole all’abolizione del cambio dell'ora semestrale. L'Italia, come altri Paesi, ha però scelto di non scegliere. E dunque tutto è rimasto così com'è, col cambio che avviene due volte ogni anno. 

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