rotate-mobile
Attualità

Le mafie aumentano l'attività di riciclaggio nel Frusinate: Cioffredi lancia l'allarme

Il presidente dell'Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio analizza il fenomeno che ha trovato terreno fertile anche a causa della Pandemia

La provincia di Frosinone al terzo posto regionale per quanto concerne il reato di riciclaggio che, secondo le statistiche, è in aumento rispetto agli anni passati. A renderlo noto è stato Gianpiero Cioffredi presidente dell'Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. “L’ultimo report sull’antiriciclaggio pubblicato dall’Ufficio Informazione Finanziaria della Banca d’Italia conferma che a Roma si evidenzia il maggiore trend di crescita in Italia di operazioni finanziarie sospette nel primo semestre 2021 rispetto al primo semestre 2020.

Se a livello nazionale si è passati da 52.967 operazioni finanziarie a 70.157, a Roma si sono registrate 7.765 operazioni sospette rispetto alle 5.989 segnalate rispetto al primo semestre 2021 con un aumento percentuale del 29%" spiega Cioffredi. A suffragare tale teoria le numerosi interdittive antimafia emesse dal prefetto di Frosinone, Ignazio Portelli in meno di un anno. Un vero e proprio deterrente che funziona se unito ad un'adeguata operati di monitoraggio e prevenzione.

I dati di Frosinone

“Tra le regioni il Lazio occupa la seconda posizione dopo la Lombardia con un aumento del 30% passando da 6.755 a 8.840 operazioni sospette segnalate. Un aumento che ha interessato tutte le province della nostra Regione. A Latina siamo passati da 347 operazioni finanziarie sospette a 452, a Frosinone da 247 a 335, a Viterbo da 108 a 180 e a Rieti da 64 a 108 - sottolinea dati alla mano il presidente dell'Osservatorio regionale -. Le operazioni finanziarie sospette riguardano principalmente le attività' di riciclaggio connesse alla criminalità' organizzata, alla corruzione e all'evasione fiscale, fenomeni di frequente intrecciati fra loro. Questi dati ci indicano un processo in atto di un gigantesco reinvestimento di denaro delle mafie nel sistema produttivo romano e laziale".

La Pandemia 

"Un fenomeno che dimostra quanto l’emergenza economica post pandemia ha inciso in maniera rilevante sulle tendenze e sugli scenari criminali caratterizzati dalla capacità delle mafie di essere fluide con una grande abilità a confondersi nei diversi settori economici - spiega Cioffredi -. Le attività investigative confermano come le organizzazioni criminali di tipo mafioso, nel loro incessante processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti, abbiano negli ultimi anni implementato le loro reti e capacità relazionali con i colletti bianchi e amministratori pubblici sostituendo l’uso della violenza, sempre più residuale, con linee d’azione di silente infiltrazione".

Un territorio appetibile

"Le mafie tradizionali scelgono di investire i capitali di provenienza illecita a Roma e nel Lazio, in quanto la vastità del territorio e la presenza di numerosissimi esercizi commerciali, attività imprenditoriali, società finanziarie e di intermediazione, immobili di pregio consentono di mimetizzare gli investimenti e la progressiva penetrazione nel tessuto economico ed imprenditoriale del territorio - conclude -. Una fragilità del sistema economico che fatalmente accresce il rischio di usura come strumento di infiltrazione nell’economia legale. In Italia e nel Lazio abbiamo un eccellente sistema di prevenzione dell’economia criminale che si regge sulle gambe robuste della Magistratura, delle Forze di Polizia, delle Prefetture e di organismi come la Uif della Banca d’Italia ma serve una maggiore consapevolezza di tutti rispetto al pericolo che corriamo anche in virtù dell’arrivo delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le mafie aumentano l'attività di riciclaggio nel Frusinate: Cioffredi lancia l'allarme

FrosinoneToday è in caricamento