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L'indagine

Finisce la latitanza di Arturo Salvatore Di Caprio, arrestato dalla Guardia di Finanza

L'imprenditore, residente a Cassino, aveva fatto perdere le sue tracce dopo la maxi operazione che ha portato a smantellare una presunta organizzazione di truffatori

E' stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Frosinone dopo quasi due mesi di latitanza Arturo Salvatore Di Caprio, l'imprenditore residente a Cassino ma di origini campane, coinvolto in una maxi indagine portata avanti da Nucleo di Polizia Economico Finanziario del comando provinciale di Frosinone e coordinata dalla procura ciociara. 

Un'indagine scaturita dopo il suicidio di un imprenditore e che ha portato il Gip del tribunale di Frosinone ad emettere 29 misure cautelari, di cui due in carcere. Venticinque le misure cautelari alternative emesse a carico degli indagati. Di Caprio al momento dell'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere si trovava all'estero e qui è rimasto fino a due giorni fa quando si è consegnato agli investigatori del colonnello Cosimo Tripoli, comandante provinciale delle fiamme gialle di Frosinone. Di Caprio è difeso dall'avvocato Pierpaolo Dell'Anno.

L'inchiesta ha portato al sequestro di un patrimonio da oltre cento milioni di euro divisi tra beni mobili, immobile e danaro contante e che secondo le indagini portate avanti dagli investigatori della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico Finanziario, sarebbe frutto di un'attività illecita che vedeva come vittime predilette imprenditori in difficoltà, che venivano avvicinate da elementi del gruppo criminale che garantivano un sostegno in cambio di qualche quota ma che poi prendevano il sopravvento estromettendo, definitivamente, le stesse dalla società.

A capo dell'organizzazione, come evidenzia il Gip Logorusso nell'ordinanza, c'era Arturo Salvatore Di Caprio che "stabisce e alimenta costantemente il programma dell'associazione, all'uopo determinando anche le necessarie movimentazione finanziarie e gli investimenti da effettuare, anche al di fuori del territorio nazionale, assume in prima persona le decisioni inerenti le attività criminali da intraprendere, impartisce ogni direttiva imponendo le strategie operative agli altri compartecipi, ai quali affida specifici incarichi per l'organizzazione delle ridette attività, stabilendone ruoli e funzioni anche nell'ambito delle figure giuridiche costituite ad hoc". Michele Posillipo, arrestato e in carcere, nipote di Caprio, viene ritenuto "promotore e organizzatore dell'associazione ed amministratore di diritto della Sagi Spa, della Girolami srl e della Gir Trasporti srl, attraverso le quali trasportava merci acquisite fraudolentemente e verso le quali concorreva nel farvi riconfluire parte dei profitti illeciti conseguiti. Questo attraverso l'opera del contabile Nicola Martino, con il quale intrattiene frequenti contatti per la complessiva gestione contabile, funzionale alle finalità illecite del sodalizio, delle società del gruppo; nello specifico si occupa di curare i rapporti con gli isituti di credito".


 

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