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Roma, a Capannelle va in scena “Delirio”, il nuovo spettacolo del Circo degli Orrori. La recensione

Roma, 16 ottobre - Un tendone a prima vista semplice, banale forse per molti, ma che nasconde al suo interno un vero e proprio manicomio. Questa la prima sensazione che si avverte facendo l'ingresso in “Delirio” il nuovo spettacolo del Circo degli...

Roma, 16 ottobre - Un tendone a prima vista semplice, banale forse per molti, ma che nasconde al suo interno un vero e proprio manicomio. Questa la prima sensazione che si avverte facendo l'ingresso in “Delirio” il nuovo spettacolo del Circo degli Orrori.

Non bisogna poi attendere molto perché lo spettacolo cominci, già dal momento in cui ci si siede si entra nel vivo dello spettacolo con molti dei personaggi dello show che si muovono fra il pubblico, facendo spesso trasalire i “malcapitati” di turno. Ed ecco qui che ci si ritrova tra suore invasate, pazienti squilibrati, folli con la motosega, tutti inseguiti dagli infermieri che cercano di ristabilire ordine rinchiudendo gli psicopatici all'interno di gabbie.

Perchè proprio le gabbie fanno da scenografia al palco di pianta circolare che assicura una visione di fatto ottimale da ogni angolazione. Si chiudono le luci ed inizia l'esibizione, fa la sua entrata Nosferatu “a bordo” di una sedia elettrica da cui ne esce “miracolosamente” illeso. Da questo momento le prime file non hanno scampo, nessuno può sottrarsi ai variopinti commenti del personaggio che introduce una delle prime performance, quella dei cestisti acrobati.

Lo spettacolo è un alternarsi di sketch divertenti ad esibizioni di magia, la donna tagliata in due, un classico del genere, tessuti aerei, equilibrismo e acrobatica. Ricorrente è il personaggio di Beetlejuice, lo “spiritello porcello” reso celebre da Michael Keaton nell'omonimo film, che coinvolge continuamente gli spettatori con siparietti divertenti.

Realizzato da Zoppis Productions, e con la partecipazione di ben quaranta artisti internazionali, Delirio è un concentrato esplosivo di follia lungo due ore di circo, cabaret e teatro. Tutto è studiato per calare il pubblico nell'ambientazione di un'ospedale psichiatrico, quello di Waltham nel Massachusetts chiuso alla fine del 1930. Si vive in prima persona tutta la performance, restando col fiato sospeso nelle esibizioni più tecniche fino a ridere di cuore nei momenti comici. É un viaggio nella mente umana, nella pazzia che è insita in ognuno di noi, perché come recita Nosferatu nella sua battuta finale “credere nella normalità è pura follia”.

Sabrina Spagnoli

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