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Roma, Zairo Ferrante: recensione di Marinetti 70, sintesi della critica futurista

MARINETTI 70 (a cura di Antonio Saccoccio e Roby Guerra) Armando Ed. Roma, 2015. Recensione di Zairo Ferrante In occasione dei settant'anni dalla morte di F.T. Marinetti, è stato pubblicato da poco, da Armando editore, il libro "Marinetti 70".

MARINETTI 70 (a cura di Antonio Saccoccio e Roby Guerra) Armando Ed. Roma, 2015. Recensione di Zairo Ferrante In occasione dei settant'anni dalla morte di F.T. Marinetti, è stato pubblicato da poco, da Armando editore, il libro "Marinetti 70".

La raccolta, curata da Antonio Saccoccio e Roberto Guerra, rappresenta una sintesi/panoramica su questi settant'anni di futurismo contestualizzando nell'attuale mondo tecno-progressista il pensiero e la figura di Marinetti che, in modo preciso e lucido, viene analizzata ( con una colta e raffinata "autopsia" estetico-etico-sociale ) tramite saggi, articoli e interviste di alcuni tra i maggiori studiosi viventi dell'artista, padre del futurismo.

In queste pagine vengono indagati a trecentosessanta gradi tutti i capisaldi dell'opera di Marinetti spaziando, con fare fresco e mai soporifero, dal culto della modernità ( insito nel genio marinettiano ) fino alla sua propulsione poetica, fatta di parole nuove, forti e libere.

Un'opera di stampo accademico che, pacificamente e senza voler esagerare con i proclami, può essere tranquillamente essere annoverata tra le più importanti sintesi critiche sull'avanguardia futurista pubblicate nel XXI secolo in Italia.

A conferma di quanto appena detto basta dare un'occhiata ai nomi presenti nella raccolta ( Gino Agnese, Giovanni Antonucci, Francesca Barbi Marinetti, Günter Berghaus, Pierfranco Bruni, Riccardo Campa, Giancarlo Carpi, Patrizio Ceccagnoli, Simona Cigliana, Vitaldo Conte, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Massimo Duranti, Roberto Guerra, Giordano Bruno Guerri, Miroslava Hajek, Massimo Prampolini, Antonio Saccoccio, Luigi Tallarico e Paolo Valesio) figure che non hanno bisogno di presentazioni e che, pure se prese singolarmente, rappresentano tutte delle Autorità in materia.

Infine in questo caso, l'unico piccolo neo, che sicuramente nulla toglie all'importanza e alla grandezza dell'opera, certamente anche verso certo nascente futurismo pop e 3.O (oltre ai curatori, gli stessi in particolare Carpi - Hayek -su Munari- Antonucci, citazione anche Kraftwerk): peccato per l'assenza magari di uno Sgarbi e Graziano Cecchini che in tal senso, a nostro avviso, avrebbero ulteriormente potenziato il lavoro.

Roberto Guerra Collaudo n. 2 estratto da "Marinetti 70": "non potevano passare sotto silenzio i 70 anni della morte del fondatore e animatore del movimento, quel "Caffeina d'europa" senza il quale nessuno starebbe oggi a parlare di futurismo. Ho quindi pensato di omaggiare ftm con questo volume, la cui idea ho subito condiviso con Antonio Saccoccio, che l'ha condotta in porto aggiungendo altri autori alla serie iniziale e pervenendo al risultato che potete leggere nelle pagine seguenti. Pagine che riassumono mezzo secolo di critica sul leader del futurismo. Un poeta – premettiamolo – visionario, utopico, rivoluzionario, un vero e proprio scienziato dell'immaginario: non meramente provocatorio e nichilista, ma anche "costruttivo", perché capace di captare il cuore pulsante delle rivoluzioni scientifiche nell'era industriale e oggi informatica."

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