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Roma,Al Teatro San Genesio un classico della commedia brillante internazionale

Sono da sempre affezionato al Teatro San Genesio, che per un lungo periodo, sotto la direzione dell’indimenticabile grande attore e regista Mario Scaccia, prese il nome di Teatro Moliere; per cui,  ogni volta che la brava addetta stampa Sara...

Sono da sempre affezionato al Teatro San Genesio, che per un lungo periodo, sotto la direzione dell’indimenticabile grande attore e regista Mario Scaccia, prese il nome di Teatro Moliere; per cui, ogni volta che la brava addetta stampa Sara Battelli, unitamente alle compagnie teatrali che si alternano sul palco del San Genesio, mi invitano a teatro, non ho dubbi, mi libero e corro a vedere gli spettacoli proposti. E non resto mai deluso, o parzialmente soddisfatto : gli spettacoli sono sempre buoni, molto buoni, e spesso ottimi! E’ il caso di questo classico della commedia brillante, se vogliamo anche un po’ demenziale, intitolato Tom, Dick & Harry, scritta nel 2005 da Ray Cooney e dal figlio Michael, e messa in scena in questa occasione dalla affiatata Compagnia Sogni di Scena, per la regia di Emilia Miscio. La commedia è molto conosciuta all’estero, mentre in Italia è inedita e viene rappresentata per la prima volta dalla suddetta Compagnia. La pièce racchiude molti degli ingredienti che il grande maestro della farsa inglese, Ray Cooney, ha utilizzato per “condire” le sue commedie in tantissimi anni di carriera, ad esempio le situazioni al limite dell’inverosimile, il susseguirsi delle bugie, le vicende paradossali, la grande dinamicità sul palco, i personaggi fortemente caratterizzati - in alcuni casi dei veri e propri stereotipi inglesi, come ad esempio il ruolo del “Bobby”, il poliziotto inglese non del tutto sveglio. Tutti espedienti, questi, ormai collaudati dall’autore che ha sempre avuto riscontri eccellenti da parte del pubblico. In questo testo, in particolare, la parola d’ordine è nessuna moderazione: la commedia è un vero e proprio treno in corsa che non riesce più a fermarsi. La scelta di questo testo, afferma la brava ed attenta regista, è nata dalla volontà di evadere dalle opere più famose di un autore molto apprezzato anche in Italia, e sottoporne una inedita alla critica e al pubblico. Taxi a due piazze, Chat a due piazze (il sequel), Se devi dire una bugia dilla grossa, sono alcune delle opere presenti ogni anno nei principali cartelloni d’Italia. La stessa regista ha diretto alcuni dei testi più noti. Ma lo spettacolo che ha avuto modo di allestire nel marzo 2016, Pagamento alla consegna, opera del solo Michael Cooney, ha fatto scattare una scintilla: visto il gradimento del pubblico e della critica per le commedie inglesi, perché non azzardare con qualcosa di inedito ? L’unione di Ray e Michael Cooney era senza dubbio una ghiotta occasione per un simile esperimento. Inoltre, un testo che sdrammatizza la questione dell’immigrazione, in un periodo che ne vive un dibattito quotidiano, potrebbe essere un modo per allentare la tensione e stimolare riflessioni più serene, almeno tra il pubblico. Tom e sua moglie Linda, stanno per adottare un bambino. E' il giorno più bello della loro vita - o lo sarebbe stato, se i fratelli di Tom, Dick ed Harry, non avessero deciso di dare il loro contributo per fare buona impressione sulla responsabile della agenzia di adozioni, che è venuta a controllare la casa e lo stile di vita dei futuri genitori. L'"aiuto" fornito da Dick ed Harry ha come “brillante” risultato : due immigrati clandestini provenienti dal Kosovo, un cadavere e un furgone carico di brandy e sigarette di contrabbando. Con l'arrivo in casa di un agente di polizia, l'ingegno e la pazienza di Tom vengono messi a dura prova. Ma le cose non potrebbero peggiorare, no? Oh sì, che potrebbero! I piani del tutto inutili di Dick ed Harry, continuando ad andare in tilt, e in aggiunta agli immigrati, al brandy, alle sigarette e al cadavere, porteranno Tom a vedersela persino con un criminale della mafia russa e con un programma di reality show. Allora tutto davvero inizierà a complicarsi, fino all’epilogo che, ovviamente, non riteniamo giusto rivelare ai nostri lettori! fv

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