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Consiglio comunale, congedo finito per Riggi, si riparte ma da indipendente

Il consigliere comunale di opposizione torna a sedere in Aula, ma senza simbolo di partito. Ora farà parte del gruppo misto

Finita la pausa per Daniele Riggi, il più giovane consigliere comunale a sedere nell'aula di piazza VI dicembre che tornerà a far parte attiva del Consiglio appena dopo la Befana. L'assise si riunirà l'8 gennaio per la seduta dedicata al Question Time. "Dopo due mesi di congedo - dichiara Riggi - ho deciso di riprendere l’attività di consigliere nel consiglio comunale di Frosinone. Rientro, dunque, ma come consigliere indipendente, confluendo nel gruppo misto.

In Aula da indipendente

Dopo una lunga e sofferta riflessione, infatti, ho deciso di lasciare il gruppo consiliare “Socialisti e Riformisti per Frosinone”, nel quale sono stato eletto alle scorse elezioni comunali del 2017. Ho dovuto prendere atto che la mia azione politica non è più compatibile, tanto nelle modalità quanto nei contenuti, con le scelte intraprese dal Partito Socialista e, in generale, dal centrosinistra sia a livello nazionale sia a livello locale. La scelta non è stata affatto facile, dato che ho militato con passione e convinzione per ben nove anni, ininterrotti, all’interno del Partito Socialista e del centrosinistra.

Le motivazioni di Riggi

Ho constatato, con delusione e amarezza, che le battaglie politiche in favore dei ceti sociali più deboli ed esposti alla crisi economica, battaglie in difesa del lavoro, dei diritti sociali e civili, dei servizi e degli spazi pubblici, le stesse battaglie che hanno ispirato la mia militanza politica socialista e che mi hanno consentito di diventare il primo giovane socialista a entrare nel Consiglio comunale di Frosinone, all’improvviso, sono diventate per il Partito e per il centrosinistra battaglie di retroguardia, battaglie scomode. Può una sinistra che non si oppone più con convinzione al progressivo restringimento dei diritti dei cittadini, causato da un sistema sociale ed economico sempre più insostenibile e, soprattutto, sempre più svincolato dal controllo della politica e delle istituzioni democratiche, stare ancora dalla parte del socialismo?

Le colpe del centrosinistra

Il centrosinistra ha, oramai da tempo, preferito scegliere, definitivamente, la strada, a mio avviso scellerata e inconcludente, del tatticismo politico e, soprattutto, della “rincorsa al centro”, rinunciando a percorrere, con coraggio, il cammino glorioso tracciato dalla nostra storia e dai nostri valori. Negli ultimi vent’anni, è stato, forse, proprio l’allontanamento dai valori fondativi dei grandi partiti popolari della sinistra storica e del movimento operaio a determinare il lento ma inesorabile declino politico delle forze politiche del centrosinistra. Un segnale eloquente e preoccupante degli effetti negativi di questo allontanamento è l’incapacità del centrosinistra, oramai cronica, di generare un messaggio politico che possa essere compreso e condiviso proprio da quelle realtà sociali che vorrebbe rappresentare e che, storicamente, hanno rappresentato il nostro bacino elettorale".

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