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Il termovalorizzatore di Acea si farà: è arrivato anche il provvedimento autorizzatorio unico regionale

Sempre più vicina la realizzazione di una quarta linea dell'impianto

Verrà realizzata una “quarta linea” del termovalorizzatore Acea di San Vittore, nella provincia di Frosinone. Il direttore della direzione regionale ambiente ha deciso di procedere con l’emissione del provvedimento autorizzatorio unico regionale (P.A.U.R.) per il progetto di “adeguamento impiantistico e sistemazione ambientale del termovalorizzatore” ubicato nella cittadina laziale, in località Valle Porchio, su richiesta di Acea ambiente.

Nel documento firmato dalla direzione, si fa riferimento ad una precedente determina, del 12 luglio 2022, nella quale si spiega che “la principale motivazione a base del progetto è di garantire il raggiungimento e il mantenimento dei livelli di trattamento previsti dalla pianificazione considerando che gli impianti di tale tipologia hanno un arco temporale di funzionamento che, dopo un determinato numero di anni, richiedono manutenzioni periodiche e/o ristrutturazioni, che possono determinare la necessità di fermate impiantistiche”.

La nuova linea

La nuova linea, quindi, permetterà di non interrompere il flusso di rifiuti in occasione delle manutenzioni e delle attività di revamping delle altre linee, garantendo il funzionamento costante e contemporaneo di almeno tre linee di coincenerimento. Questo vorrà dire, in futuro, che il termovalorizzatore di San Vittore potrà trattare più rifiuti di quanti non ne faccia con l’attuale impiantistica.

L’impianto è autorizzato a trattare 397 mila e 200 tonnellate annue complessive di css (combustibile solido secondario) e fanghi e, allo stato attuale, “termovalorizza una quantità annua di rifiuti pari a circa 345.000 tonnellate”. Ad oggi, la linea 1, in esercizio dal 2017, è autorizzata a trattare 125 mila 200 tonnellate all’anno, la linea 2 e la linea 3, attive dal 2011, ne trattano 136 mila.

Aumento dei materiali trattati

Secondo le previsioni del piano regionale di gestione dei rifiuti, “al fine di soddisfare il fabbisogno regionale”, il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio dovrà garantire al 2025 una quantità di fanghi trattati in ingresso “pari a 50.000 tonnellate/anno ed una quantità di css in ingresso pari a 400.000 tonnellate/anno, per una quantità complessiva di rifiuti pari a 450.000 tonnellate/anno”.

La nuova linea è dimensionata per 186 mila tonnellate annue e lavorerà “secondo una logica di “mutuo soccorso” tra le 4 linee di cui sarà costituito il polo impiantistico”. Verrà quindi alimentata con rifiuti speciali non pericolosi, “quali rifiuti residuali da operazioni di raccolta differenziata pretrattati provenienti da impianti di trattamento rifiuti meccanico/biologico (TMB), rifiuti speciali non pericolosi, quali css, bio-essiccato, rifiuti speciali residuali dal processo di produzione del css, rifiuti di origine industriale, artigianale, commerciale non inviati a recupero di materia”.

Le polemiche

Il termovalorizzatore di San Vittore è da mesi sotto i riflettori e al centro di polemiche proprio per l’ipotesi di realizzazione di una quarta linea. A gennaio 2022, si era chiusa la Conferenza dei servizi con il parere favorevole dell'ufficio Via, chiamato a dare l'ok alla Valutazione di impatto ambientale.  Una decisione che aveva spinto quindici piccoli comuni del basso Lazio e alto casertano a firmare un atto di diffida indirizzato all'ufficio Via (Valutazione d'impatto ambientale) della regione Lazio, all'Arpa regionale, alla Asl di Frosinone, all'Anac, Autorità nazionale anticorruzione. Anche la giunta comunale di Frosinone aveva appoggiato la protesta, approvando una delibera con la quale il comune si dichiarava contrario all’ampliamento dell’impianto.

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