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Valle del Sacco, FdI richiede un Consiglio regionale straordinario: “Territorio abbandonato e dimenticato”

Avanza la richiesta Aurigemma, scagliatosi contro l’assessore al ramo Valeriani per aver disertato il Consiglio e delegato Alessandri a rispondere alla interrogazione sulla bonifica del Sin. “Ha certificato - tuona - il fallimento politico del piano”

Fratelli d’Italia vuole un Consiglio regionale straordinario sulla bonifica della Valle del Sacco. La richiesta si accompagna alle forti critiche del consigliere di FdI Antonello Aurigemma nei confronti dell’assessore al Ciclo dei Rifiuti Massimiliano Valeriani.

Quest’ultimo ha disertato la seduta di ieri e delegato il collega di giunta Mauro Alessandri, competente in materia di tutela del territorio, a rispondere all’interrogazione dello stesso Aurigemma volta a ottenere chiarimenti sullo stato di avanzamento degli interventi previsti dall’apposito accordo di programma siglato il 7 marzo 2019 dall’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa e dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Ricordando le numerose interrogazioni in materia e gli accorati appelli delle associazioni ambientaliste, tra cui i Medici di famiglia per l’ambiente di Frosinone e provincia – rivoltisi direttamente al successore di Costa, il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, nonché al ministro della Salute Roberto SperanzaAurigemma sbotta: “Nulla di tutto ciò è servito a smuovere l’amministrazione Zingaretti al fine di venire in aula per rispondere sullo stato dell’arte dell’accordo”.

Si riferisce, per l’appunto, al fatto che “l’assessore regionale competente in materia - tuona – non si è neanche degnato di presentarsi in aula, ma ha preferito mandare quattro fogli che sono stati letti in Consiglio, dove si enunciava una serie di dati che confermavano le inadempienze della Regione rispetto al cronoprogramma previsto dall’accordo”.

Aurigemma: "Alessandri ha certificato di fatto il fallimento politico del piano di bonifica"

L’assessore Alessandri, a detta di Aurigemma, “ha certificato di fatto il fallimento politico di questo piano - critica ancora – Ad oggi siamo molto indietro, non è stato aperto un cantiere e questo nonostante i circa 54 milioni di euro stanziati dall’accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente e Regione Lazio stipulato circa tre anni fa”.

Il consigliere di Fratelli d’Italia, accentuando che la fine dei lavori è prevista per dicembre 2023 ma non sono state ancora completate le caratterizzazioni, stigmatizza pertanto “l’atteggiamento davvero poco istituzionale dell’assessore al Ciclo dei Rifiuti”.

E, in conclusione, fa sapere che “abbiamo presentato la richiesta di un Consiglio regionale straordinario per ridare la giusta importanza ai cittadini di un territorio abbandonato e dimenticato, che ha pagato a caro prezzo e sulla propria pelle le inefficienze di un’amministrazione poco attenta ad uno dei sacrosanti diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione, come il diritto alla salute”.

Alessandri: "Ritardi dovuti a limitata documentazione dai Comuni, emergenza Covid e rimozione dei rifiuti"

Nella sua lunga relazione, l’assessore Alessandri ha fatto presente che “la prima fase attuativa dell’accordo ha incontrato alcune difficoltà, in ragione della limitata documentazione tecnica agli atti, consistente nei soli studi di fattibilità tecnica economica presentati dalle amministrazioni comunali, nonché dell’intervenuta emergenza sanitaria Covid-19, che ha determinato inevitabili ritardi nell’esecuzione degli interventi programmati, con la conseguente necessità di ridefinire il cronoprogramma degli stessi”.

Poi ha riportato come sia stato necessario procedere con la rimodulazione dei costi di alcuni interventi e la riprogrammazione delle risorse originariamente stanziate. “Lo stato attuale - ha detto a riguardo - è quello di una proroga disposta sulla scadenza prevista per l’impegno delle risorse derivanti dai fondi Fsc (Fondo per lo sviluppo e la coesione, ndr), 32 milioni di euro, rispetto ai 53 milioni di euro complessivi dell’accordo di programma. L’attuale scadenza per l’impegno giuridicamente vincolante delle risorse Fsc, come è noto, è fissata al 31dicembre 2022”.

Infine, ha offerto un aggiornamento su tutti gli interventi di caratterizzazione nelle aree ricadenti nel Sito di interesse nazionale e da bonificare urgentemente: l’ex Polveriera di Anagni, l’ex Snia e l’ex Annunziata di Ceccano, l’ex Europress, l’ex Oliveri e l’ex cartiera Vita Mayer di Ceprano, l’ex Cartiera di Ferentino e Ponti della Selva di Paliano.  

“Dopo la sottoscrizione dell’accordo di programma è stata avviata l’istruttoria per l’avvio delle attività dei suddetti siti, caratterizzata dalla particolare complessità per l’eterogeneità delle aree interessate e per l’assenza di documentazione a disposizione - ha relazionato - A seguito della suddetta istruttoria, sentito il parere di Arpa e Ispra, si è ritenuto di dover procedere, prima della caratterizzazione dei suoli, alla rimozione e invio a smaltimento-trattamento dei rifiuti e dei materiali contenenti amianto, previa caratterizzazione degli stessi, laddove, naturalmente, già non effettuata”.

Soltanto a seguito della rimozione dei rifiuti, pertanto, sarà attuato il piano di caratterizzazione e verranno elaborati le analisi di rischio e gli eventuali progetti di bonifica.

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