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Valle Del Sacco

Rifiuti, ancora una volta lavoratori di Lazio Ambiente senza stipendi

Una situazione molto complessa che va avanti da più di un anno e che potrebbe risolversi con la costituzione del nuovo consorzio

Ci risiamo, dopo un anno, per l’ennesima volta i sindacati uniti (FP Cgil – Fit Cisl – Uil Trasporti – Fiadel e Filctem Cgil – Uil Uiltec – Ugl Energia) in rappresentanza dei Lavoratori di Lazio Ambiente e dei loro colleghi degli inceneritori di Colle Sughero sono costretti a scrivere una lettera molto dettagliata in cui descrivono al difficile situazione oin cui si trovano a vivere. I 400 lavoratori e le rispettive famiglie, per l’ennesimo mese sono senza stipendio. Soldi che servono che servono per vivere e per arrivare a fine mese.

Lazio Ambiente, la società regionale, che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in una decina di comuni a sud di Roma ed al nord della provincia di Frosinone è arrivata alla fase terminale e già dalla fine del 2017 doveva essere messa in liquidazione. Al suo posto dovrebbe arrivare un consorzio di comuni con quello di Colleferro (il più grande) capofila e nei prossimi giorni nei vari consigli comunali verranno portati i primi atti per la sua costituzione con la speranza che questa nuovo organismo prenda forma quanto prima senza lasciare senza lavoro nessuno.

La lettera

“E’ ormai nota la problematica che si manifesta ogni mese, da un anno ormai, dei ritardi nelle corresponsione degli stipendi, problematica che interessa i quasi 400 lavoratori di Lazio Ambiente, società 100% di proprietà della Regione Lazio. Le Organizzazioni Sindacali, separatamente, congiuntamente e attraverso le RSU hanno più volte manifestato preoccupazione per il perdurare della crisi e per l’immobilismo intorno a questa vicenda, interloquendo spesso con il management. I lavoratori hanno per giorni presidiato la sede amministrativa della società e aderito agli scioperi che nel tempo sono stati proclamati. Purtroppo con il risultato che il disservizio creato per qualche ora è stato recuperato immediatamente dai lavoratori per le pressioni ricevute, vanificando quanto fatto.

I ritardi

Dopo gli ennesimi ritardi nei pagamenti degli stipendi (tra l’altro spesso corrisposti in due tranche) e quanto ad essi correlato, i dipendenti sono sempre più stanchi, preoccupati e sofferenti. Lo stesso Amministratore Unico ha recentemente dichiarato i ritardi nei pagamenti, oltre che degli stipendi delle cessioni di credito (o cessione del quinto) e quote sindacali che sono ferme a febbraio 2018,  dei contributi INPS che sono fermi Aprile 2018,  dei contributi PEGASO che sono fermi a Gennaio 2018 e dei contributi PREVIAMBIENTE che sono fermi a Gennaio 2018, problemi sul FIS (fondo di integrazione salariale), cessioni del quinto non versate, problemi nei contributi pensionistici.

Sale la preoccupazione

Si aggiunga a questo la preoccupazione per le situazioni di mancata sicurezza degli automezzi in quanto ormai scarsamente manutenuti a causa dei ritardi dei pagamenti nei fornitori, tra cui officine di manutenzione e gommisti. Molti fornitori esercitano pressioni all’Azienda minacciando il blocco di forniture sensibili (carburante, noleggio automezzi, riparazioni meccaniche). E’ spesso accaduto, infatti, che i fornitori degli automezzi in noleggio abbiano bloccato e/o minacciato di bloccare l’utilizzo degli stessi attraverso i sistemi di controllo di blocco motori. Queste pressioni hanno fatto sì che venissero loro corrisposte alcune fatture scadute, lasciando spesso in sofferenza i lavoratori.

Quale futuro?

I lavoratori di Lazio Ambiente hanno soltanto lo strumento del proprio lavoro, delle proprie braccia, per poter evidenziare e far pesare sulle coscienze di tutti gli attori che ruotano attorno alla vicenda “Lazio Ambiente” quali siano le condizioni di lavoro e la preoccupazione del proprio futuro. Il lavoro è un diritto, come pure la conseguente retribuzione. Non è più tollerabile quanto accade e soprattutto non è più sostenibile il silenzio sulla sorte di 400 famiglie visto che i servizi di igiene urbana sono sempre stati puntualmente resi, e in taluni casi perfino potenziati e con aggiunta di servizi fuori contratto.

La diffida a produrre ultriori spese

Si è già comunicato tra l’altro la diffida all'azienda di produrre ulteriori spese e acquisti non strettamente correlati alla ordinaria amministrazione. Si diffida inoltre a non procedere ad alcuna forma di pagamento a terzi se prima non si è soddisfatto il pagamento degli stipendi arretrati e di tutta la parte contributiva spettante ai Lavoratori.

Questa la lettera inviata dai Sindacati alla Corte dei Conti Lazio, Al Procuratore: Andrea Lupi, Al Comando Regionale Lazio Roma, All’ANAC - Autorità Nazionale Anticorruzione, Alla Procura della Repubblica Presso il Tribunale di Roma, Alla Procura della Repubblica Presso il Tribunale di Frosinone, Ai Carabinieri Tutela per l'Ambiente: reparto operativo Roma, all’ Amministratore Unico di Lazio Ambiente Spa Dott. Gregorio Narda, Al Presidente Regione Lazio On. Nicola Zingaretti, Regione Lazio All'Assessorato Rifiuti Lavoro Bilancio.

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