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Spaccatura in maggioranza

Provinciali, centrodestra frammentato: prima crisi dell’amministrazione Mastrangeli

Salvo ricuciture Fratelli d’Italia, seconda forza di maggioranza, non voterà per il sindaco di Frosinone come presidente della Provincia. “Forza Italia” chissà. Ad oggi il primo cittadino non può dire di avere una maggioranza coesa

Ormai da giorni sta succedendo di tutto e di più in vista dell’elezione del prossimo presidente della Provincia di Frosinone. Tutto il Pd e il resto del centrosinistra paiono voler trovare la quadra su un candidato unitario, mentre si consuma invece la spaccatura del centrodestra provinciale dopo il trionfo alle elezioni politiche 2022.

Alle nuove elezioni indirette, che le Province non vogliono più, parteciperanno potenzialmente 91 sindaci e 1.056 consiglieri comunali con i rispettivi voti ponderati: più pesanti a seconda della popolosità del Comune. La data fissata dall’uscente Antonio Pompeo (Pd) è domenica 18 novembre 2022. È ormai partita la conta dei voti a favore dell’uno o dell’altro candidato alla sua successione.

Nel capoluogo ciociaro, guidato dal sindaco Riccardo Mastrangeli da appena quattro mesi, non mancano intanto le prime fibrillazioni all’interno della maggioranza a trazione Lega-FdI. Per ora non si esclude neanche un addio di Mastrangeli e il ritorno alle urne. Via tutti insieme la polvere e i veleni sotto al tappeto della prima amministrazione retta dal già assessore al bilancio delle Giunte Ottaviani.

Dalla sua, ad oggi, il sindaco avrebbe con certezza i voti di 15 consiglieri su 32: Lista Ottaviani, Lista Mastrangeli, Lista per Frosinone, Lega, Frosinone capoluogo e Lista Vicano, ma di sicuro non FdI ed eventualmente neanche Forza Italia.    

Per Mastrangeli la prima crisi di maggioranza

Fratelli d’Italia è la seconda forza di maggioranza nel capoluogo, con due assessori e quattro consiglieri comunali, dietro la Lista Ottaviani: due membri di Giunta, presidenza del Consiglio, in tutto cinque consiglieri. C’è la combo con la Lega però, visto che l’ex sindaco e neodeputato Nicola Ottaviani è il coordinatore provinciale del Carroccio, che in Consiglio ha due scranni consiliari. In aggiunta la vicinanza di Pasquale Cirillo, eletto con Frosinone capoluogo. Si parla complessivamente di otto consiglieri.

La prima crisi di maggioranza, del resto, si accompagna al sacrificio di tutti i gruppi consiliari rispetto agli accordi elettorali stretti attorno alla candidatura a sindaco di Mastrangeli. Dopo il successo alle Comunali, su tutti, Fabio Tagliaferri (Fratelli d’Italia) ha dovuto rinunciare alla carica di vicesindaco e Adriano Piacentini (Forza Italia) alla presidenza del Consiglio comunale.

Anche per questo i vertici provinciali di FdI e FI, non volendo concedere all’asse Mastrangeli-Ottaviani anche la guida della Provincia, vorrebbero convergere sul sindaco Giuseppe Sacco: il civico sceso in campo con il sostegno di 12 colleghi del Cassinate, mettendo in chiaro però che non si presta a “inciuci” politici.    

Le due diverse partite di FdI e FI

A Frosinone, però, sono due partite diverse all’interno della stessa. L’ormai assessore Tagliaferri, fedelissimo del presidente provinciale di FdI Massimo Ruspandini, seguirà le indicazioni del partito: non votare a favore del “suo” sindaco Mastrangeli. Si è consumata una seria spaccatura politica dopo l’autocandidatura del sindaco di Frosinone alla presidenza dell’amministrazione provinciale.

In quanto a Forza Italia, invece, è tutto un altro paio di maniche. Il coordinatore regionale Claudio Fazzone è sulla stessa lunghezza d’onda di Ruspandini. L’assessore comunale Adriano Piacentini, che è il subcoordinatore provinciale di FdI, non proprio. Il piano, dopo l'elezione di Mastrangeli come sindaco e Ottaviani come deputato, sarebbe quella di far diventare consigliere regionale lo stesso Piacentini. 

Visti i “sacrifici” nella maggioranza di Frosinone, anche l’iniziale passo di lato a favore della corsa a sindaco di Mastrangeli, Piacentini reclama di fatto la candidatura alle elezioni regionali 2023 in posizione eleggibile. Potrebbe garantirgliela a sorpresa proprio la Lega, trainata dal suo ex sindaco Ottaviani, e non Forza Italia, di cui è dirigente dell’area centro della Ciociaria. Per questo dipende tutto dalla candidatura o meno con un partito se non con l’altro.    

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