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L'indagine 'Acquanera' / Cassino

Depuratore Cosilam tra allagamenti e fetore, notte da incubo per i residenti di via Cerro

Il blocco di una delle pompe di sollevamento dell'impianto ha provocato la fuoriuscita di liquami e fango. La denuncia dei comitati: "Il commissario straordinario prenda provvedimenti, siamo allo stremo"

Una notte di passione e di fetore quella vissuta dai residenti di via Cerro, nella zona industriale di Cassino dove, forse per il maltempo, si è bloccata una delle pompe di sollevamento del depuratore Cosilam (nelle ore precedenti c'era stato un incontro tra amministrazione e comitati di zona). In pochi istanti i terreni e la strada sono stati inondati di liquami e fango. L'aria irrespirabile ha reso impossibile un giusto riposo. 

La situazione, già fortemente compromessa dalla mancanza di manutenzione ordinaria, è divenuta insostenibile e i rappresentati dei comitati di tutela della zona interessata allo stato di inquinamento e degrado, lanciano l'ennesimo appello: "Siamo allo stremo e per questo chiediamo al Commissario Straordinario nominato dalla Procura di prendere immediati provvedimenti. Non possiamo continuare a vivere in queste condizioni. A Natale cosa succederà con la mancanza di controllo? Non osiamo immaginare".

Il video dei comitati di zona

L'impianto di depurazione del Consorzio Industriale del Lazio Meridionale è sotto sequestro oramai da mesi dopo che la Procura di Cassino e i carabinieri forestali del Niipaf hanno accertato che dietro il forte stato di inquinamento potrebbe esserci la mano dell'uomo. Per questo motivo è stata aperta un'indagine denominata 'Acqua nera' e coordinata dal magistrato Emanuele De Franco che ha portato sia all'arresto dei vertici della società AeA che si occupa della gestione del depuratore, sia all'iscrizione nel registro degli indagati del presidente del Cosilam, del direttore del Consorzio, del direttore dello stabilimento Reno De Medici di Cassino e di un impiegato addetto al controllo ambiente. Tutti devono rispondere del reato di 'inquinamento'.

Le parole del consigliere Salvatore Fontana

"Continuiamo a raccogliere le lamentele ed il disappunto dei residenti nella zona Industriale dove sorge l'impianto di depurazione del Cosilam ormai sotto sequestro da mesi - cosi in una nota il cosigliere di opposizione Salvatore Fontana -. Un dato di fatto il malfunzionamento del depuratore, una costante fissa il disagio dei residenti che si sentono abbandonati, isolati e presi in giro da anni di promesse mai mantenute. In tanti hanno risposto le speranze nelle indagini che i Carabinieri Forestali e la Procura di Cassino stanno portando avanti con solerzia e tenacia. La procura della repubblica si sta facendo portavoce di quel dramma che in pochi hanno compreso: l'ormai irrevocabile comprosimissione dell'ecosistena, dei terreni e delle falde acquifere. Nella zona industriale tutto è avvelenato. E per questo tutti ci aspettavamo una chiara presa di posizione da parte del Sindaco, dell'assessore all'ambiente per un fatto che riguarda la Salute pubblica. Come consigliere di minoranza ho chiesto un consiglio comunale ad hoc, insieme agli altri colleghi di opposizione, con la presenza dei vertici Cosilam e l’Arpa di Frosinone, per affrontare, una volta per tutte, una problematica che tocca la Salute di tanti cittadini".

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