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Cultura

Frosinone, auditorium gremito per "La memoria rende liberi"

“È,  oggi, ancora più urgente e importante ricordare e far ricordare a tutti il sacrificio di milioni di vittime innocenti" ha dichiarato il Sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli. Il primo cittadino ha ricordato anche la figura di Giovanni Palatucci

Un auditorium “Paris” del Conservatorio gremito ed emozionato: questa l’istantanea de “La memoria rende liberi”, l’evento organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione Convivium Perenne, in occasione della Giornata della Memoria, a cui hanno preso parte gli studenti degli istituti secondari di II grado del territorio. Sono intervenuti S.E. Il Vescovo Ambrogio Spreafico; il Questore Domenico Condello; il  vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruben Della Rocca; il presidente dell’associazione Amici di Israele (Lazio), Luigi Diamanti; il Presidente del Conservatorio, Alberto Gualdini; gli assessori comunali Rossella Testa, Valentina Sementilli, Simona Geralico, unitamente alle autorità civili e militari. L’ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar, ha inviato un commovente videomessaggio. È intervenuto anche il presidente della consulta provinciale degli studenti, Alessandro Sisti.

È,  oggi, ancora più urgente e importante ricordare e far ricordare a tutti il sacrificio di milioni di vittime innocenti – ha dichiarato il Sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli - Credo che il fondamento stesso dell’umanità, ciò che ci rende umani, sia quello della compassione, nel senso etimologico del termine: soffrire insieme, riconoscersi in un unico dolore che accomuna tutti gli esseri umani, è inteso come l'atto stesso in grado di infrangere ogni barriera che l’egoismo, la diffidenza, il pregiudizio possono costruire tra noi e gli altri. Come la storia ci insegna, può crearsi un solco irrimediabile tra le persone, specie se alimentato da una delirante ideologia carica di violenza, di sopraffazione, di ingiustizia. Ciò è potuto accadere, meno di un secolo fa, nella nostra casa comune, in Europa, con l’immane tragedia collettiva costituita dalla persecuzione e dall’Olocausto del popolo ebraico. Durante questa pagina buia della nostra storia, ogni tratto distintivo della civiltà, della pacifica convivenza, del rispetto dell’umanità è stato oscurato, lasciando spazio solo al linguaggio della guerra e dell’odio. Questa cieca follia ha permesso che uomini, donne, bambini, anziani fossero privati della libertà, della dignità, dei propri legami familiari, della vita stessa. Ricordare quanto accaduto e commemorare le vittime della Shoah è un dovere morale che tutti noi dobbiamo custodire e tramandare, specie tra le giovani generazioni. Abbiamo il dovere di coltivare il dialogo, l’apertura all’altro, l’empatia, il confronto; abbiamo il dovere di raccogliere il grido di dolore che ancora oggi si leva dai campi di sterminio, ma anche da ogni atto di violenza, o irrispettoso della dignità dell’altro”. Il Sindaco ha quindi ricordato la figura di Giovanni Palatucci: “Eppure, anche durante un periodo così oscuro della nostra storia, in cui sembrava che le coscienze si fossero assuefatte alla violenza o avessero aderito totalmente alla cieca follia di chi fomentava l’odio e la guerra, alcuni hanno saputo ribellarsi, eroicamente, rispondendo al richiamo della propria etica, del proprio cuore, della propria umanità. Tra questi, va annoverato Giovanni Palatucci, morto a Dachau il 10 febbraio, ricorrenza che sarà onorata dal Comune e dalla Polizia di Stato anche nel nostro capoluogo, con la piantumazione di un albero in sua memoria proprio in quella data”.

La scaletta dell’evento ha previsto il toccante concerto “Note per la Shoah” dell’ensemble del liceo musicale “Bragaglia”. Dislocate, negli spazi dell’auditorium, le installazioni create  dagli studenti dell'artistico “Bragaglia”. 

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