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L'elezione del Presidente

Provinciali, Ruspandini: "Costretti a rinunciare a tre candidature"

Il deputato ciociaro parte dalla "porcheria della legge Delrio" e arriva all’unità di Fratelli d’Italia attorno alla corsa di Germani, "decano dei nostri sindaci", non prima di togliersi qualche sassolino dalla scarpa da presidente provinciale di FdI

Nella riunione serale di Fratelli d’Italia, incentrata sulla candidatura di Luigi Gino Germani a presidente della Provincia di Frosinone, il presidente provinciale di FdI Massimo Ruspandini ha avuto eccome da ridire a fronte della spaccatura del centrodestra in vista delle elezioni di domenica 18 dicembre 2022.  

Nell’occasione, in attesa di approdare anche nel sud della provincia, il deputato ciociaro ha lamentato: “Ci hanno costretto a rinunciare a tre candidature, hanno detto e scritto che FdI era spaccata e abbiamo risposto come è nostro costume: uniti e compatti”.

Ruspandini, scagliatosi al contempo contro “la porcheria della legge Delrio che ci ha portati al mercato delle vacche e all’ignobile meccanismo del voto ponderato”, si riferisce alle potenziali candidature dei sindaci Roberto Caligiore (Ceccano), Lucio Fiordalisio (Patrica) e Giuseppe Sacco (Roccasecca), quest’ultimo ritiratosi dalla corsa per “abuso del nome”.

Ruspandini (FdI): “Costretti a rinunciare a tre candidature”

Ruspandini dice la sua sul mancato sostegno del centrodestra a Caligiore (Fd): “Forse perché ha vinto al primo turno a Ceccano, senza la grancassa di qualcuno che ha dovuto fare il ballottaggio in un comune dove si dice che abbiano fatto miracoli”.

Parla del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, in corsa per la presidenza tra la crisi nella maggioranza comunale, dovuta al contestato scatto in avanti promosso dalla Lega. FdI, in alternativa a Caligiore, propone l’altro “suo” sindaco Fiordalisio. “Ci hanno costretto a rinunciare – sferza a riguardo Ruspandini - forse perché ha vinto con l’ottanta per cento ed ha sulle spalle troppe battaglie ambientali?”.

E poi c’è la candidatura saltata per Sacco: “Forse perché ha messo insieme una decina di sindaci ed è amatissimo sul suo territorio”, si domanda e chiede provocatoriamente il presidente provinciale di Fratelli d’Italia.

FdI per Luigi “Gino” Germani presidente della Provincia

Fratelli d’Italia, al netto delle tre candidature saltate e della frizioni nel centrodestra anche e soprattutto alla volta delle elezioni regionali 2023, ha infine “virato verso un sindaco di grande esperienza – accentua Ruspandini – Il decano dei nostri sindaci, Luigi Germani, detto Gino, il sindaco di Arce”.

Rispetto al sei volte sindaco di Arce, da tempo vicino al Partito democratico con la sua lista civica Insieme per Arce democratica, il presidente provinciale di FdI ricorda che “da democristiano ha amministrato con esponenti dell’Msi quando i democristiani che oggi popolano i partiti del centrodestra ci combattevano più dei comunisti”.

Germani, nello specifico, è il civico supportato da FdI quanto dalle correnti minoritarie provinciali guidate dal presidente uscente Antonio Pompeo, leader di Base riformista, e dal sindaco di Cassino Enzo Salera, che guida i democrat del Cassinate. La corrente maggioritaria, Pensare democratico, punta invece tutto sul sindaco più giovane della provincia: Luca Di Stefano, sindaco di Sora.

“Gino è una persona perbene, un galantuomo che parla il linguaggio della gente comune e sa cosa significa amministrare un piccolo comune specie di questi tempi - dice di lui, in conclusione, Massimo Ruspandini - In serata ci ha conquistati con il suo carisma e la sua empatia, con la sua semplicità e la sua umiltà, merce rara nella politica di oggi”.

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