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Lunedì, 29 Aprile 2024
Viabilità

Incidenti a non finire su Via Marittima: la proposta della FIAB

Negli ultimi giorni sono stati diversi i sinistri all’incrocio tra via Marittima, Via Fabi e Via Ciamarra

Si è perso ormai il conto degli incidenti nei pressi di Via Marittima avvenuti negli ultimi giorni. Il non funzionamento momentaneo del semaforo e il nuovo senso di marcia – a quanto pare ancora difficile da comprendere per molti cittadini frusinati – hanno aumentato la pericolosità dell’incrocio tra via Marittima, Via Fabi e Via Ciamarra. Per fortuna nessuno dei convolti ha riportato conseguenze gravi, ma la problematica è ormai evidente e in qualche modo deve essere superata.

La Fiab, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, ha una proposta per diminuire il numero degli incidenti, sottolineando anche un dato molto particolare della città di Frosinone:

“Ogni città ha le sue dinamiche e i suoi numeri – afferma l’associazione - Di certo quelli del capoluogo sono esagerati, considerato che l’indice è di 80,9 auto per 100 abitanti come si legge sul sito osservatoriopums.it Frosinone - Osservatorio PUMS . Basta frequentare la città per rendersi conto che Frosinone non smentisce la sua impostazione autocentrica e quindi che il popolo delle auto è una folla rispetto ai pedoni e una massa enorme rispetto ai ciclisti. Eppure le fasce più deboli sono pedoni e ciclisti ed è grazie a pedoni e ciclisti che la vivibilità, che contempla anche i valori di salute, sicurezza, decoro e servizi, possono essere ripristinati o mantenuti.

Ogni città ha la sua urbanistica e di certo quella di Frosinone non risponde da decenni a logiche di pianificazione che lascino più margini per i movimenti e la vita sociale delle persone. Per questo, l’introduzione di una pista ciclabile nel mezzo della città, senza una visione complessiva del contesto della viabilità e dei trasporti e senza politiche per la mobilità preventive o contestuali all’arrivo di biciclette in città, non poteva che essere dirompente e fortemente a rischio”.

La FIAB allora ha una proposta per diminuire il numero di incidenti e rendere la viabilità più vivibile e soprattutto meno inquinata: “La prima cosa a cui mirare è la diminuzione del parco auto circolante, ovvero incentivare le persone a lasciare l’auto privata a motore a casa perché le condizioni rendono più vantaggioso andare in bicicletta.

I vantaggi derivano anche e soprattutto da:

-possibilità di prendere mezzi pubblici capillari e frequenti;

- possibilità di lasciare l’auto sul perimetro cittadino e prendere mezzi alternativi (bike sharing, navette);

- limitazione della velocità negli ambienti urbani (zone 30, 50 e strade scolastiche);

- controlli delle autorità preposte più costanti su velocità, sosta selvaggia, guida stando al telefono;

- premi, anche in denaro, per i chilometri percorsi in bicicletta o per coloro che si recano al lavoro in bici;

- incentivi a fare acquisti in bici.

"Un cambiamento che deve coinvolgere l'intera popolazione"

In questo contesto anche le piste o le corsie ciclabili, che completano e integrano questa programmazione e progettazione generale, saranno più utili e appetibili e non oggetto di demonizzazione come se fossero la causa di tracolli economici, incidenti, disturbo alle abitudini. E anche la convivenza tra i diversi utenti della strada potrà essere più equilibrata e armoniosa. Perché, a scanso di equivoci, la nostra associazione non è solo “quella delle piste ciclabili”, ma siamo quelli che amerebbero una città più a misura di persona e salubre, e che intendono farsi portavoce di tutte quelle persone che pensano ad una Frosinone più decorosa, meno inquinata, più civile e più vicina ai contorni di una città europea”.

Un cambiamento che però ha bisogno di tempo per essere apprezzato e funzionale: “E’ chiaro che tale operazione non si può pretendere in pochi mesi, ma prevede fisiologicamente uno sviluppo di lunga durata – conclude la FIAB - Un cambiamento che deve coinvolgere l’intera popolazione, le attività economiche, le associazioni in una visione concertata e congiunta con gli amministratori pubblici e che, nel caso di Frosinone, hanno già esplicitato il loro orientamento attraverso il Piano della Mobilità Sostenibile che prevede, tra l’altro, anche l’istituzione della COME (Consulta Operativa della Mobilità Ecocompatibile e Ciclistica) come da nostra richiesta. Perché la Mobilità Sostenibile non è più opinione, ma una necessità. Per il bene di tutti”.

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