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Coronavirus in Ciociaria, il sindaco chiude tutte le scuole per dieci giorni

A Ceccano, nel marasma generale, Caligiore emana un'ordinanza di sospensione dell'attività didattica. 'Le strutture che ci devono tutelare non stanno funzionando'. Chiaro richiamo alla Regione Lazio e, ringraziamenti a parte, alla Asl di Frosinone

Nel suo video-aggiornamento di oggi, giovedì 22 ottobre, il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore si è detto costretto a emanare un’ordinanza di sospensione dell’attività didattica in presenza nelle scuole cittadine di ogni ordine e grado, eccezion fatta per gli asili privati, non interessati da casi di Coronavirus.

Proprio ieri, dopo vari casi negli istituti comprensivi, era stato il locale Liceo scientifico a disporre la didattica a distanza per via dell'isolamento di cinque classi e la positività di tre docenti. Da domani, per ora per dieci giorni, verranno chiusi tutti gli altri plessi scolastici. Le scuole superiori laziali, in base all'ordinanza di Zingaretti, avrebbero dovuto incremente da lunedì 26 il ricorso alla didattica digitale integrata per una quota pari al 50% degli studenti, con esclusione degli iscritti al primo anno. A Ceccano, almeno fino al prossimo al prossimo 31 ottobre, sarà invece Dad totale.

Il video-intervento di Caligiore

“Un chiaro richiamo alla Regione Lazio e a chi doveva prevedere questa situazione”, ha criticato il primo cittadino, aggiungendo che la “Asl è un po’ in difficoltà”. Non sono mancati i ringraziamenti al direttore del Dipartimento di prevenzione Giancarlo Pizzutelli e ai suoi collaboratori, “ma mi rendo conto che per noi le esigenze sono diverse - è andato avanti - Classi che vengono chiuse e il tampone viene previsto dopo oltre una settimana se non addirittura dopo dieci giorni. Per noi diventa complicato gestire questa emergenza”.  

Ecco perché, in una giornata in cui tra l’altro si registra un altro caso di Covid all’interno di una scuola elementare della cittadina fabraterna, lo stesso Caligiore è passato al provvedimento in questione. “Prima che la situazione scappi di mano vogliamo prendere delle decisioni - ha precisato - Non è un puntare il dito contro le scuole, che stanno ben lavorando, e non è un puntare il dito contro i ragazzi, perché magari spesso si dice che non sono attenti. Assolutamente no. Non è un puntare il dito contro le famiglie, ma è soltanto in considerazione del fatto che le strutture che ci devono tutelare e che devono garantire in tempo reale l’esito dei tamponi dei ragazzi non stanno funzionando”. In conclusione, l'annuncio di controlli più assidui sul territorio e l'invito alla massima collaborazione da parte della cittadinanza.

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