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Report Mal’aria 2020 di Legambiente: PM10-Frosinone, 1000 sforamenti in 10 anni

Nell'ultimo decennio il Capoluogo è l’unica altra città, oltre a Torino, ad aver superato per un migliaio di volte il limite di polveri sottili. Lo Scalo, in compenso, giù dal podio dell’inquinamento atmosferico. Forti le critiche degli ambientalisti

Oggi, giovedì 23 gennaio, Legambiente ha pubblicato il Report “Mal’aria di Città 2020”, relativo all’inquinamento atmosferico dei capoluoghi italiani nell’anno precedente. “A guidare la classifica per le polveri sottili anche per il 2019 - attestano i Legambientalisti - c’è Torino (centralina Grassi) con 86 giorni di superamento, seguita da Milano (Marche) con 72 giornate e Rovigo (centro) con 69”.

Frosinone Scalo, pertanto, è scesa dal podio delle “maglie nere”. È quarta, a quota 68 e a pari demerito con Venezia (Beccaria e Tagliamento). A ruota, nell’ordine, “Alessandria (D’Annunzio) con 66 - si legge ancora - mentre Padova (Arcella) e Pavia (P.zza Minerva) si sono fermate a 65 giorni; Cremona (P.zza Cadorna) 64 e Treviso (S. Agnese) 62 chiudono la Top Ten”, o meglio la “Bottom Ten”, la classifica delle peggiori dieci.

Da Legambiente, come sempre, un monito su tutti:  “Servono interventi - viene ribadito - su tutte le fonti di inquinamento a partire dalla mobilità urbana”, senza dimenticare il riscaldamento domestico, la produzione energetica e industriale nonché l'agricoltura. Dalla Provincia di Frosinone, nel frattempo, i primi tentativi di concertazione e l'annuncio riguardante gli impianti termici

1000 giorni di te e di me

A preoccupare davvero, però, è un dato che balza immediatamente all’occhio: “Torino in questi 10 anni - recita il Report Mal’aria 2020 - è stata prima 7 volte su 10 nella “speciale” classifica, collezionando in totale 1086 giorni di inquinamento in città mentre Frosinone, che nei dieci anni appena trascorsi è stata sul podio ben 7 volte, è la sola altra città ad aver sfondato il muro dei 1.000 giorni di inquinamento”. Non è affatto il caso, quindi, di tirare sospiri di sollievo.

Minaccia a salute e ambiente

Come ricorda Legambiente, e non è mai scontato farlo, "l’inquinamento atmosferico è al momento la più grande minaccia ambientale per la salute umana - scrive l'associazione - ed è percepita come la seconda più grande minaccia ambientale dopo il cambiamento climatico".

Perdita di vite e risorse

Sono oltre oltre 60mila le morti premature in Italia dovute all’inquinamento atmosferico. I Legambientalisti. Nel dossier, tenendo conto dei costi sanitari (malattie, cure, visite e giorni di lavoro persi) anche una stima del derivante danno economico: addirittura tra i 47 e i 142 miliardi di euro all'anno

Scalo giù dal podio “grigio”

Come già detto in precedenza rispetto alla Valle del Sacco ed evidenziato dal Sindaco Nicola Ottaviani, però, la Stazione Arpa di Frosinone Scalo ha registrato un effettivo miglioramento della qualità dell’aria, passando da 82 a 68 sforamenti della soglia di PM10. Resta il fatto che il valore limite giornaliero di tali polveri sottili, per la tutela della salute pubblica, non dovrebbe essere superato per più di 35 o, con tanto di tolleranza, 50 giorni all’anno.  

L’unica nota positiva (in Italia)

È il fatto che “negli ultimi 10 anni (dal 2010 al 2019) - evidenzia Legambiente - ci sia stato un netto miglioramento del numero delle città oltre i limiti del PM10. Si è infatti passati dalle 62 città fuorilegge del 2010 alle 26 del 2019 con un trend più o meno costantemente in calo negli anni, ad eccezione di qualche annata particolarmente critica”.

Tra le ventisei “fuorilegge”, ovviamente, Frosinone Scalo. Senza parlare degli ultimi e come sempre preoccupanti aggiornamenti in arrivo dai "Medici di Famiglia per l'Ambiente" tramite le centraline Ancler, poste nel Capoluogo e in vari altri comuni della provincia.   

Gli inizi del 2020

Il nuovo anno non è di certo cominciato nel migliore dei modi: “Frosinone, Milano, Padova, Torino e Treviso - si guarda avanti nel dossier – le città che hanno già registrato 18 sforamenti per il livello di PM10”. Lo Scalo del Capoluogo, aggiornando il dato a ieri, è arrivato a 21. Record negativo che, nella Valle del Sacco, condivide con Ceccano-Stazione. Poi tutte le altre: Alatri e Cassino 18, Colleferro-Europa 17, Ferentino 16, Frosinone-Mazzini 12 e, infine, Colleferro-Oberdan 11.

Dal Presidente di Legambiente

L’ormai cronica emergenza smog - dichiara Stefano Ciafani - va affrontata in maniera efficace. Le deboli e sporadiche misure anti-smog, come il blocco del traffico adottato nei giorni scorsi a Roma e in diverse città della Penisola, sono solo interventi palliativi che permettono di contenere temporaneamente i danni sanitari, ma non producono effetti duraturi se non all’interno di interventi strutturali".

"È urgente - continua il leader nazionale di Legambiente - mettere in campo politiche e azioni efficaci ed integrate a livello nazionale che riguardino tutte le fonti inquinanti, programmando interventi sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, che sul riscaldamento domestico, la produzione di elettricità e quella industriale e l’agricoltura”.

Dal Responsabile scientifico

"Ad oggi - si aggancia Andrea Minutolo, coordinatore dell’Ufficio Scientifico di Legambiente - gli Accordi per il Miglioramento dell’Aria sottoscritti da diverse regioni, rappresentano un primo passo verso una uniformità di azioni e misure su tutto il territorio nazionale, ma bisogna fare molto di più migliorando al tempo stesso gli accordi che ad esempio non prevedono misure rispetto a settori inquinanti come il comportato industriale e quello energetico, le aree portuali e l’agricoltura".

"Per quanto riguarda, invece, il tanto discusso blocco del traffico - evidenzia in conclusione - tale misura per essere veramente efficace e incidere sulla riduzione delle emissioni in città, dovrebbe essere strutturata ed ampliata progressivamente nei prossimi anni affinché diventi permanente”.

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