Rifiuti, non si sa ancora niente sulla nuova discarica ciociara

A Roma non solo un termovalorizzatore entro il 2025, ma anche una Hydrogen Valley entro il 2027. La Regione Lazio, intanto, punta su un biodigestore a Colleferro entro il Giubileo. È tanto per fronteggiare le emergenze rifiuti quanto per produrre energie rinnovabili. In Ciociaria, invece, non si sa ancora nemmeno dove verrà realizzata la nuova discarica di rifiuti. Visto che il Pnrr destina due miliardi allo sviluppo del biometano, che si produce proprio con i biodigestori, non gliela chiede di certo l’Europa.

Il Politecnico di Torino, in ogni caso, non ha ancora indicato alla Provincia di Frosinone le aree da proporre alla Regione per selezionare il sito per una nuova discarica. Avrebbe dovuto farlo entro lo scorso 30 settembre. C’è chi scommette sul fatto che ormai non si saprà nulla fino a febbraio, non prima delle prossime elezioni regionali.

Si tratta di dire a qualche Comune ciociaro che potrebbe essere il prescelto per ospitare la discarica che sostituirà di fatto quella di Roccasecca. È chiusa ormai da oltre un anno e mezzo per via del mancato e controverso ampliamento. Da allora i rifiuti di mezza regione sono stati trasferiti principalmente negli impianti di Viterbo e Civitavecchia. L’imminente chiusura della discarica viterbese, però, causerà il loro trasporto verso il nord Italia se non all’estero. Aumenteranno ulteriormente i costi per i cittadini.

Biodigestori contestati, Frosinone pensa a sé stessa

A Frosinone, nel mentre, il sindaco Riccardo Mastrangeli ha detto sì al biodigestore ma all’esclusivo servizio del capoluogo ciociaro. Anche dai comuni confinanti era stato esplicitato il no all’impianto a biogas che la società Maestrale vorrebbe realizzare in via Antonello da Messina.

Nel Consiglio comunale di Frosinone, nel mentre, hanno fatto il loro ingresso Teresa Petricca e Giovambattista Martino. Sono la responsabile scientifica e il coordinatore dei Medici di famiglia per l’ambiente, avversi dalla prima ora a un biodigestore che accolga 90 mila tonnellate di rifiuti all’anno.

Sono stati eletti nella lista civica del sindaco uscente Nicola Ottaviani, durante la cui amministrazione era partito il parere tecnico contrario del Comune. Nel mentre non è mancato il nuovo allarme per un’altra ex discarica, quella di via Le Lame, prossima alla bonifica in seno al Sito di interesse nazionale della Valle del Sacco.  Anche ad Anagni, intanto, continua la protesta contro la realizzazione di un impianto a biogas.

No all'ampliamento di discarica e termovalorizzatore

Arrivando al sud della provincia, nel Cassinate, la Consulta dei sindaci procede contro la riapertura della discarica di Roccasecca nonché l’ampliamento del termovalorizzatore di San Vittore del Lazio. Rispetto a quest’ultimo, la quarta linea è stata autorizzata dalla Regione sin da inizio anno.

Il sindaco di Cassino Enzo Salera, tra le polemiche politiche, è ormai pronto alle carte bollate. Al contempo, al pari degli altri primi cittadini del circondario, è più che favorevole alla realizzazione di un termovalorizzatore a Roma. Ciò significherebbe, secondo la speranza generalizzata, non ricevere più i rifiuti dalla Capitale e non rendere più necessario l’ampliamento.

A quello della discarica di Roccasecca, invece, non è più interessata la società proprietaria Mad. Non ha alcuna intenzione di procedere all’attivazione del quinto invaso, malgrado il Tar del Lazio abbia ritenuto inammissibile il ricorso contro l’ampliamento. Il tutto mentre nella provincia di Frosinone l’Operazione maschera ha portato al rinvio a giudizio, tra gli altri, dell’amministratore di Mad Valter Lozza e dell’ex presidente della Saf Mauro Vicano – oggi consigliere comunale – per traffico illecito di rifiuti tra il 2014 e il 2016. Oltre al proprietario della discarica, dovrà difendersi dalle accuse chi